Dopo la diffusione dei requisiti massimi, si torna a parlare di Windows 7: secondo le indiscrezioni del portale TechARP, a metà giugno sapremo i prezzi al pubblico delle sei versioni. Soltanto allora si capirà se i temuti aumenti rispetto a Windows Vista sono o meno reali.
C’è da attendersi un cambio di strategia nella politica dei prezzi di Microsoft, alla luce delle lamentele dei partner (vedi Dell) e dei timori degli utenti aziendali, che vedono in Windows 7 la vera alternativa a Windows XP?
Ad ogni modo, nNon si tratterà di una vera e propria rivelazione, almeno non per tutti: secondo TechARP infatti, i rivenditori sarebbero già a conoscenza del prezzo del nuovo sistema operativo già da metà maggio mentre il costo delle versioni OEM sarebbe stato divulgato già a partire da metà aprile.
Delle sei versioni previste per Windows 7, solo due, si considerano primarie e in grado di suscitare l’interesse della maggior parte dei consumatori: Windows 7 Home Premium e Windows 7 Professional, cui si può aggiungere l’edizione aziendale Windows 7 Enterprise.
Sono molte le voci secondo le quali l’ASP, ovvero il prezzo medio di vendita (Average Selling Price) del nuovo OS saràsensibilmente superiore a quanto stabilito da Microsoft in precedenza con Windows Vista e XP, in particolare quante provenienti da Darrel Ward, responsabile Product Management di Dell.
Tra poco più di due settimane si saprà quindi quale strategia ha adottata da Microsoft in merito alla politica dei prezzi; se questi dovessero risultare troppo elevati, l’aggiornamento da parte di utenti e aziende, che hanno in molti casi “boicottato Vista”, potrebbe venire ulteriormente posticipato.