Aziende italiane pronte ad aprire le porte di azionariato e utili a dipendenti e lavoratori, offrendo in pratica ai lavoratori di partecipare agli utili dell’impresa di cui sono dipendenti? È la proposta del ministro del Welfare Maurizio Sacconi, avanzata in occasione del XVI Congresso Cisl.
L’obiettivo non sarebbe tanto quello di partecipare alla gestione dell’azienda e condividerne il rischio di impresa quanto piuttosto spartirne gli utili, come misura anticrisi e a beneficio della trasparenza dei bilanci.
Il ministro, in realtà, si è dichiarato favorevole all’accoglimento della richiesta avanzata dal segretario generale Cisl Raffaele Bonanni all’apertura dei lavori congressuali.
Inoltre, Sacconi si è dichiarato pronto ad approvare una legge che consenta ai lavoratori di entrare nell’azionariato delle aziende.
La prima ad aprire alla possibilità di partecipazione alla vita delle imprese da parte dei dipendenti era è stata la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. Una soluzione innovativa, a patto però che la scelta sia lasciata alle parti.
Non resta che attendere la reazione diretta delle imprese stesse, valutando la possibilità come un modello di business più o meno sostenibile.