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Credito e Pmi: 40% in crisi, pessimiste e deluse da banche

di Tullio Matteo Fanti

22 Maggio 2009 16:30

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Nel corso del primo trimestre del 2009 sono state quasi il 40% le imprese italiane ad aver avuto qualche genere di difficoltà nel fare fronte al proprio fabbisogno finanziario

Dal Centro Studi di Confcommercio, in collaborazione con Format Ricerche di Mercato, arrivano oggi i risultati della ricercaCredito e Pmi“: nel primo trimestre 2009, poco meno del 40% delle imprese italiane ha avuto difficoltà economiche per mancanza di risorse, liquidità o credito.

Dalla tappa milanese del Roadshow Pmi di Confommercio “Economia, mercato del lavoro e imprese in Lombardia“, infatti, emergono cifre proccupanti, con un 6% di imprese incapace di far fronte alla crisi. Le fasce più colpite sono le aziende del Commercio e le microimprese del Mezzogiorno.

La denuncia arriva anche dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, che, dal palco del Roadshow, lamenta la difficoltà di accesso alle linee di credito bancarie da parte delle Pmi (solo il 7%), e il ministro dell ‘ Interno, Roberto Maroni ha ribadito l’utilità degli Osservatori sul credito presso le Prefetture.

Le previsioni per il secondo trimestre 2009, vedono solo un 15% di imprese italiane ottimiste, mentre il pessimismo regna sovrano tra le aziende del Centro-Sud. Quel che serve è dunque un’alleanza concreta fra banche e imprese.

Tra le maggiori difficoltà, spiccano i ricavi insufficienti (48,6% delle imprese), entrate in stallo (42,1%) e pagamenti in ritardo (24,5%).

Come misura preventiva e in reazione delle difficoltà segnalate, il 48,1% delle imprese in difficoltà si ritrova costretta a pagare in ritardo i fornitori, mentre un 29,7% ricorre allo scoperto di conto corrente; il 22,9% ricorre a canali di finanziamento non ufficiali.

Per quanto concerne l’andamento del credito, nel primo trimestre si è assistito ad una diminuzione della domanda di credito in generale da parte delle imprese (il 72,3% non ha richiesto alcun fido nel primo trimestre e non intende farlo neppure nel secondo).

Diminuisce anche la percentuale di imprese a cui è stata accolta la propria richiesta di fido, mentre aumentano le imprese che hanno ottenuto un ammontare inferiore alle richieste (14,5% nel primo trimestre 2009, contro il 9,7% del quarto trimestre 2008).