La manovra finanziaria arriverà il prossimo 5 dicembre in Consiglio dei Ministri. Lo ha confermato ancora una volta il capo del Governo Monti, e il focus sarà su crescita ed equità da concretizzare per mezzo di riformestrutturali.
L’obiettivo è sempre lo stesso: ridurre il disavanzo pubblico nel breve termine e arrivare al pareggio di bilancio entro il 2013.
Le polemiche sulla manovra finanziaria
Nonostante l’appoggio dell’UE alla forte credibilità dell’Esecutivo, non sembrano esserci grandi differenze con quanto avveniva quando il premiér era Silvio Berlusconi.
Di fatto, il pacchetto di misure anti-crisi (ossia l’ennesima manovra finanziaria 2011) che il Governo Monti si appresta a portare in CdM lunedì, si sta già scontrando contro forti resistenze, non solo sulla riforma delle pensioni.
Così il presidente del Consiglio, in occasione dell’Ecofin, si è appellato al senso comune di responsabilità, sottolineando come qualsiasi ritardo dovuto alle protesti di partiti e/o parti sociali potrebbe causare effetti disastrosi per l’Italia intera.
Rilancio del Pil
Il rilancio del Pil è tra le priorità evidenziate da Mario Monti: visto che sul consolidamento e sul rigore il Governo Berlusconi ha già fatto passi in avanti, ora servono misure maggiormente orientate alla crescita economica del Paese.
Nuove riforme strutturali
Dunque la strada che sembra delinearsi è quella di una implementazione piena e veloce delle manovre varate da Berlusconi e Tremonti, con l’aggiunta di nuove riforme strutturali per ridurre il deficit nel breve periodo e rispettare gli impegni europei.
Sì al confronto ma in tempi brevi
Per ora il Governo Monti non ha fatto grandi rivelazioni su quali siano i contenuti effettivi dei provvedimenti e delle riforme allo studio, anzi il premiér ha dichiarato di non aver fornito alcun dettaglio neanche ai ministri europei.
A chi si lamenta di questo “silenzio” Monti risponde che le consultazioni con sindacati e partiti ci saranno ma i «tempi saranno molto ristretti».
Fondo Monetario Internazionale
Infine sull’ipotesi di un intervento dell’Fmi a sostegno dell’Italia Monti dichiara che «non è mai stato preso in considerazione» così come non si è parlato di un «ruolo della Banca centrale europea prestatore di ultima istanza».