In Italia troppe imprese in fallimento

di Noemi Ricci

28 Novembre 2011 09:00

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A causa della crisi economica, nel 2011 sono aumentati i fallimenti tra le imprese italiane (dati del Registro Imprese): i consigli della Camera di commercio di Monza e Brianza per prevenire le procedure concorsuali.

La crisi economica continua a mietere vittime tra le imprese in Italia: tra il 2010 e il 2011 le aziende in difficoltà sono aumentate del +0,3%. Un dato preoccupante rilevato dall’Ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza in base ai dati del Registro Imprese.

E spesso i problemi di liquidità sono così gravi da portare alla chiusura dell’attività.

Sostanzialmente, 1 impresa italiana ogni 50 (2,3% del totale pari ad oltre 120 mila) è soggetta a una procedura concorsuale perché vittime di fallimenti, liquidazioni e concordati preventivi.

Dal punto di vista territoriale, è il Centro-Sud ad essere maggiormente colpito dalla crisi economica, con in testa il Lazio nel quale si regista un 3,8% di imprese in sofferenza, seguito dalla Campania (3,3%) e dalla Sicilia (3,1%).

Le cose vanno meglio al Nord ed in particolare la situazione più rosea è quella delle imprese del Trentino Alto Adige con lo 0,8% delle imprese in difficoltà e la Valle d’Aosta (1,1%).

Intervenuto a presentazione “Previsione delle crisi di impresa”, il Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza ha sottolineato che per prevenire il fallimenti delle aziende italiane è necessario ripensare «ai modelli organizzativi e produttivi, affinché si affrontino per tempo tutte quelle tematiche dall’accesso al credito all’innovazione che permettono alle aziende di essere competitive e di rimanere sul mercato».

In realtà, magra consolazione, anche se la crisi economica è ancora pesantemente presente nel nostro Paese, risulta meno pesante di quella vissuta nel 2009, rispetto a quel periodo infatti i fallimenti sono diminuiti del -0,6%.