Manovra Monti e nuove imposte, il no delle imprese

di Noemi Ricci

Pubblicato 24 Novembre 2011
Aggiornato 1 Dicembre 2011 09:14

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La manovra finanziaria Monti prevede la reintroduzione di imposte come ICI e patrimoniale, ma per Confesercenti le imprese non sono pronte: servono invece riforme strutturali e riduzione della spesa.

La manovra Monti, attualmente allo studio del nuovo Governo potrebbe reintrodurre nuove imposte come ICI e patrimoniale ma, secondo Confesercenti, non servono nuove tasse per uscire davvero dalla crisi, ma riforme strutturali e riduzione degli sprechi: le imprese non sono pronte.

Se tali misure dovessero essere davvero inserite nella manovra finanziaria Monti andrebbero ad aggravare la già pesante situazione di pressione fiscale che affligge l’Italia, Pmi comprese.

Nella manovra Monti dovrebbero essere inserite invece, sottolinea l’associazione, riforme strutturali che vadano a ridurre spesa e sprechi, non azioni congiunturali. Fa notare Confesercenti:

«In tempo di crisi così profonda non si aiuta la ripresa economica con misure come l’aumento dell’Iva ed altre imposte. Senza dimenticare che a suo tempo l’ICI fu sostituita dalla facoltà di aumentare le addizionali Irpef. Il suo ritorno dunque duplicherebbe l’aggravio fiscale».

Positivo, per Confesercenti, il segnale arrivato con il decreto del presidente del Consiglio sulla riduzione dell’acconto Irpef per il mese di novembre, così come la lotta al sommerso, ma non è sufficiente: «serve una svolta inequivocabile su dove si devono cercare e trovare le risorse», perché le «imprese nella crisi hanno bisogno di una boccata d’ossigeno, di scelte chiare. Ma che non vengano poi contraddette da un carico di imposte sempre più pesante e che va a gravare proprio su famiglie e imprenditori che fanno il proprio dovere fiscale».

Diversamente da imprese e contribuenti, l’Agenzia delle Entrate fa sapere, per mezzo del Direttore Befera, di essere pronta ad accogliere questa scelta del Governo Monti, qualora dovesse arrivare.