Google Profiles vs Facebook: identikit professionale? Pro e Contro

di Tullio Matteo Fanti

22 Aprile 2009 15:00

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Google Profile introduce la possibilità di usare un URL personalizzato con il proprio nome mentre Google inserisce le schede informative anche all'interno dei normali risultati delle ricerche

Google rilancia il servizio Google Profiles con la possibilità di associare ai proprio profili un “vanity URL“, ovvero un indirizzo personalizzato con il proprio nome anziché un’anonima stringa numerica.

Aggiunte, inoltre, le schede informative personali all’interno delle serp di ricerca (al momento nella sola versione americana).

La scelta opzionale può essere effettuata direttamente dalla pagina web dedicata alla creazione del proprio profilo, che permetterà ora di passare da un sottodominio numerico ad uno del tipo “www.google.com/profiles/mariorossi“, ove nome e cognome verranno automaticamente presi da altri account Google, quali Gmail.

Google Profiles permette già da tempo di migliorare la ricerca di informazioni sui singoli individui, integrando i dati al fine di offrire delle vere e proprie schede informative a tutto vantaggio di utenti business, liberi professionisti o freelance, i quali possono così contare su di una enorme vetrina virtuale.

Le novità introdotte però comportano alcune riflessioni. Innanzitutto, l’inserimento delle schede informative presenti su Google Profiles all’interno dei risultati delle normali ricerche potrebbe comportare un offuscamento dei risultati direttamente correlati ai principali concorrenti, quali Twitter o Facebook, anch’essi vetrine importanti nel mondo aziendale.

Inoltre, i profili gestiti da Google potrebbero mettere in secondo piano altre risorse correlate, importanti per la propria immagine, e che non potrebbero essere inserite all’interno della struttura prevista da Google Profiles.

Secondo il co-fondatore di Google Sergey Brin, il servizio avrebbe attualmente alcuni problemi di “identity consolidation”, ovvero presenterebbe in molti casi più schede informative per una stessa identità, senza al momento offrire la possibilità di eliminare quelle in eccesso.