Il 96% dei netbook utilizza Windows XP. Ad affermarlo, Brandon LeBlanc di Microsoft, che sottolinea l’enorme crescita del sistema operativo di casa Redmond in tale ambito, partito da un iniziale 10%.
Eppure, fin dall’apparire dei primi netbook sul mercato, Linux appariva la piattaforma d’elezione per tale tipologia di computer, garantendo costi finali minori grazie al risparmio sui costi di licenza e maggior efficienza dei computer grazie alle minori pretese in fatto di hardware.
A fine febbraio 2009, nonostante Linux costituisca a tutt’oggi una scelta più che valida, la stragrande maggioranza dei produttori ha scelto XP come OS da distribuire assieme alle loro macchine.
Difficile prevedere l’evoluzione dei netbook in un prossimo futuro: se da un lato Microsoft ha annunciato una versione di Windows 7 espressamente indirizzata a tale tipologia di Pc – in grado quindi di sfruttare al meglio anche i netbook di domani – dall’altro, all’orizzonte cominciano ad apparire soluzioni provviste di processori ARM.
Si tratta di macchine non in grado di operare con Windows XP e Windows 7 e che potrebbero quindi affiancarsi nuovamente a Linux o Google Android. Vedremo.
Windows XP continua dunque a trovare ampio spazio sul mercato, tanto che Microsoft avrebbe deciso di rendere disponibile l’opzione di downgrade anche per Windows 7, permettendo non solo di “regredire” al precedente Windows Vista, ma anche allo storico XP.
Seppure prematura, la notizia troverebbe la sua conferma da parte di un portavoce Microsoft, intervistato da Mary Jo Foley di ZdNet.