Tratto dallo speciale:

Cybercrime, ora tocca a Mac e Linux

di Alessandro Vinciarelli

6 Aprile 2009 09:00

logo PMI+ logo PMI+
Gli attacchi informatici raggiungono anche i sistemi operativi extra-Microsoft. Crescono le minacce per Mac e Linux oltre che Windows. In tutto, registrate 16,5 milioni di minacce uniche nel 2008

Le minacce informatiche hanno sempre riguardato soprattutto i sistemi operativi Microsoft, attraendo malware e virus in relazione alla loro maggiore diffusione, mettendo più a rischio gli utenti Windows piuttosto che Mac OS o Linux.

Tuttavia i dati 2008 mostrano come anche le macchine non-Microsoft debbano “arrendersi al Male”, registrando 16,5 milioni di minacce uniche a tutti i sistemi in dodici mesi. Il dato è significativo, soprattutto se confrontato con quello del 2007 che non raggiungeva i 5,5 milioni.

È quanto emerge dal rapporto Trend Micro Threat Roundup & 2009 Forecast, che completa il quadro con il dato complessivo di 34,3 milioni i computer infettati e con l’incredibile numero di messaggi di spam che ogni giorno toccano quota 115 miliardi (il 94% del totale).

Non c’è dubbio che il crimine informatico sia un fenomeno su cui porre molta attenzione nei prossimi anni, soprattutto per contrastare l’avanzata inarrestabile delle minacce che non solo minano le funzionalità del computer attaccato, ma spesso intaccano il patrimonio economico e di informazioni personali che riescono a raggiungere.

La sensibilità degli esperti deve infatti confrontarsi con l’incremento del fenomeno, che tra il 2005 e il 2008 è cresciuto del 2.000%, con un parallelo affinarsi delle tecniche e delle vittime.

I trend in continua ascesa coprono i contesti più vari, tutti legati all’affermazione di nuovi meccanismi tecnologici. Ad esempio oltre ai citati sistemi operativi Mac OS X e Gnu/Linux, sono degni di nota i rischi riguardanti il mondo mobile, i dispositivi di memorizzazione esterni USB e quelli legati al boom dei siti di social networking, come FaceBook e MySpace.