L’Intelligenza Artificiale è parte integrante di numerose attività quotidiane, tuttavia nel mondo delle imprese la diffusione di questo strumento innovativo è ancora limitata. Se da un lato cresce la spinta verso nuovi investimenti in ottica IA, dall’altro lato nel corso del 2024 l’utilizzo ha coinvolto solo l’11,4% delle imprese.
Lo si evince dall’analisi condotta da Unioncamere e Dintec, basata sui dati dell’Osservatorio Punti Impresa Digitale (Pid) delle Camere di Commercio.
Nella sua nicchia, l’Intelligenza Artificiale viene utilizzata soprattutto dalle attività che operano nel ramo dei Servizi (75,2% della quota di imprese utilizzatrici, pari all’11,4% come sopra indicato), specialmente nel ramo Servizi di informazione e comunicazione, per la produzione di software e la consulenza informatica. Più limitato il suo ricorso nel Manifatturiero e Commercio (10% circa della fetta totale), in Agricoltura e nell’Industria (meno del 3%).
Ad adottare la IA, inoltre, sono soprattutto le imprese del Centro-Nord, in particolare Lombardia, Piemonte, Lazio, Emilia-Romagna e Veneto.
La maggior parte delle azienda investe il budget IT soprattutto per l’implementazione di altre tecnologie strategiche, come quelle legate al Cloud, i sistemi di pagamento digitali e la cybersicurezza. Guardando alle prospettive future, tuttavia, il 18,9% delle aziende prevede di includere l’Intelligenza Artificiale nei programmi di investimento nell’arco del prossimo triennio.
Per il 2025, il sistema camerale rafforzerà la collaborazione con i principali Enti di ricerca per agevolare l’accesso alle tecnologie avanzate e facilitare l’incontro tra domanda e offerta di innovazione.