Imprese italiane in ripresa nel 2025, buone le prospettive economiche

di Anna Fabi

15 Gennaio 2025 09:53

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Previsioni Cerved positive per il prossimo biennio, con crescita di fatturato legata ad esportazioni e ripresa dei consumi, resta l'incertezza sui dazi.

Il contesto economico italiano è pronto a ripartire. Dopo una flessione dello 0,9% registrata nel 2024, il fatturato delle imprese è previsto in crescita: +1,2% nel 2025 e +1,4% nel 2026. La ripartenza sarà trainata dal rafforzamento dei redditi delle famiglie che spingerà domanda e consumi, dal rallentamento dell’inflazione sempre più stabile e dall’impulso positivo delle esportazioni.

È quanto emerge dall’ultimo Cerved Industry Forecast, che analizza l’evoluzione economica del sistema produttivo italiano.

Settori in ripresa: costruzioni, moda, automotive e ICT

Tra i settori maggiormente penalizzati nel 2024, i comparti delle costruzioni, della moda e dell’automotive mostrano segnali di recupero per il biennio 2025-2026:

  • Costruzioni: dal -5,09% del 2024 a +1,19% nel 2025 e +2,27% nel 2026 (anche se l’onda del Superbonus si è esaurita,  restano i cantieri infrastrutturali legati al PNRR e quelli residenziali spinti dal calo dei tassi per compravendite e mutui immobiliari).
  • Moda: si stima una crescita modesta ma significativa, con +1,08% nel 2025 e +1,32% nel 2026 dopo la crisi 2024  (-5,89%) dovuta al calo dei redditi delle famiglie e alla flessione della domanda cinese nel comparto lusso.
  • Automotive: previsto un rimbalzo del +1,92% nel 2025 e +3,35% nel 2026.

Buone performance si stimano anche per i seguenti settori: informazione e comunicazione (+3,85% nel 2025 e +3,57% nel 2026), servizi non finanziari, in particolare turismo e ristorazione (+3,61%, +2,90%, +2,41%), chimica e farmaceutica (+6,58% nel periodo 2023-2026), aziende agricole (+5,67%) e beni di Largo consumo (+5,12%). In lieve ripresa distribuzione, logistica e trasporti.

Tra i settori con il migliore andamento ci sono: impianti da energie rinnovabili (+139,12% dal 2023 al 2026), aeromobili (+28,79%), trasporti aerei (+25,78%) e ferroviari (+21,92%).

Al contrario, settori come Macchine per la Metallurgia (-28,93%), Oil&Gas ed Editoria continuano a subire le conseguenze di disinvestimenti strutturali e della digitalizzazione.

Focus settoriale: i numeri

Settori in crescita

Settore Crescita 2023-2026
Impianti energie rinnovabili +139,12%
Turismo e trasporti aerei +25,78%
Industria discografica +26,95%
Chimica e farmaceutica +6,58%

Settori in calo

Settore Calo 2023-2026
Macchine per metallurgia -28,93%
Industria oil&gas -24,72%
Editoria quotidiani e periodici -22,19%

Due scenari per il futuro: ottimismo e cautela

Cerved presenta due scenari distinti.

  • Scenario base: una stabilizzazione dell’inflazione e il rallentamento della politica restrittiva della BCE porteranno i fatturati a crescere complessivamente del +1,7% tra il 2023 e il 2026.
  • Scenario pessimistico: un’escalation delle tensioni geopolitiche e nuovi shock energetici potrebbero generare una contrazione del -2,5% nello stesso triennio.

Rischi geopolitici e commerciali

Gli Stati Uniti, primo mercato di esportazione per molti settori italiani, rappresentano una variabile critica. Eventuali dazi USA potrebbero colpire mezzi di trasporto (17,9% dell’export verso gli USA), chimica e farmaceutica (13,8%), moda e largo consumo (9,8% e 12,9%).

Tra i settori più esposti ci sono acqua minerale e bevande (gli USA rappresentano il primo mercato), ed Oli e grassi (una parte significativa delle esportazioni dipende dagli Stati Uniti). A rischio, dunque, alcuni prodotti chiave del Made in Italy come acqua minerale, olio extravergine di oliva e prosecco, che hanno come primo paese importatore proprio gli Stati Uniti.

Impatto dell’accordo UE-Mercosur

L’accordo commerciale UE-Mercosur, firmato a dicembre, promette invece benefici per le imprese italiane grazie all’eliminazione del 90% dei dazi. Tuttavia, il peso del blocco (Brasile, Argentina, Paraguay, Uruguay) sugli interscambi italiani è limitato a poco più dell’1%.