Il contesto economico italiano è pronto a ripartire. Dopo una flessione dello 0,9% registrata nel 2024, il fatturato delle imprese è previsto in crescita: +1,2% nel 2025 e +1,4% nel 2026. La ripartenza sarà trainata dal rafforzamento dei redditi delle famiglie che spingerà domanda e consumi, dal rallentamento dell’inflazione sempre più stabile e dall’impulso positivo delle esportazioni.
È quanto emerge dall’ultimo Cerved Industry Forecast, che analizza l’evoluzione economica del sistema produttivo italiano.
Settori in ripresa: costruzioni, moda, automotive e ICT
Tra i settori maggiormente penalizzati nel 2024, i comparti delle costruzioni, della moda e dell’automotive mostrano segnali di recupero per il biennio 2025-2026:
- Costruzioni: dal -5,09% del 2024 a +1,19% nel 2025 e +2,27% nel 2026 (anche se l’onda del Superbonus si è esaurita, restano i cantieri infrastrutturali legati al PNRR e quelli residenziali spinti dal calo dei tassi per compravendite e mutui immobiliari).
- Moda: si stima una crescita modesta ma significativa, con +1,08% nel 2025 e +1,32% nel 2026 dopo la crisi 2024 (-5,89%) dovuta al calo dei redditi delle famiglie e alla flessione della domanda cinese nel comparto lusso.
- Automotive: previsto un rimbalzo del +1,92% nel 2025 e +3,35% nel 2026.
Buone performance si stimano anche per i seguenti settori: informazione e comunicazione (+3,85% nel 2025 e +3,57% nel 2026), servizi non finanziari, in particolare turismo e ristorazione (+3,61%, +2,90%, +2,41%), chimica e farmaceutica (+6,58% nel periodo 2023-2026), aziende agricole (+5,67%) e beni di Largo consumo (+5,12%). In lieve ripresa distribuzione, logistica e trasporti.
Tra i settori con il migliore andamento ci sono: impianti da energie rinnovabili (+139,12% dal 2023 al 2026), aeromobili (+28,79%), trasporti aerei (+25,78%) e ferroviari (+21,92%).
Al contrario, settori come Macchine per la Metallurgia (-28,93%), Oil&Gas ed Editoria continuano a subire le conseguenze di disinvestimenti strutturali e della digitalizzazione.
Focus settoriale: i numeri
Settori in crescita
Settore | Crescita 2023-2026 |
---|---|
Impianti energie rinnovabili | +139,12% |
Turismo e trasporti aerei | +25,78% |
Industria discografica | +26,95% |
Chimica e farmaceutica | +6,58% |
Settori in calo
Settore | Calo 2023-2026 |
---|---|
Macchine per metallurgia | -28,93% |
Industria oil&gas | -24,72% |
Editoria quotidiani e periodici | -22,19% |
Due scenari per il futuro: ottimismo e cautela
Cerved presenta due scenari distinti.
- Scenario base: una stabilizzazione dell’inflazione e il rallentamento della politica restrittiva della BCE porteranno i fatturati a crescere complessivamente del +1,7% tra il 2023 e il 2026.
- Scenario pessimistico: un’escalation delle tensioni geopolitiche e nuovi shock energetici potrebbero generare una contrazione del -2,5% nello stesso triennio.
Rischi geopolitici e commerciali
Gli Stati Uniti, primo mercato di esportazione per molti settori italiani, rappresentano una variabile critica. Eventuali dazi USA potrebbero colpire mezzi di trasporto (17,9% dell’export verso gli USA), chimica e farmaceutica (13,8%), moda e largo consumo (9,8% e 12,9%).
Tra i settori più esposti ci sono acqua minerale e bevande (gli USA rappresentano il primo mercato), ed Oli e grassi (una parte significativa delle esportazioni dipende dagli Stati Uniti). A rischio, dunque, alcuni prodotti chiave del Made in Italy come acqua minerale, olio extravergine di oliva e prosecco, che hanno come primo paese importatore proprio gli Stati Uniti.
Impatto dell’accordo UE-Mercosur
L’accordo commerciale UE-Mercosur, firmato a dicembre, promette invece benefici per le imprese italiane grazie all’eliminazione del 90% dei dazi. Tuttavia, il peso del blocco (Brasile, Argentina, Paraguay, Uruguay) sugli interscambi italiani è limitato a poco più dell’1%.