Per le startup innovative, il 2025 si presenta un anno ricco di opportunità grazie ad una serie di novità legislative pensate per incrementare gli incentivi e le agevolazioni per la nascita e la crescita di imprese ad alto valore tecnologico.
In particolare, con la recente entrata in vigore della della Legge Centemero prima e della Legge sulla Concorrenza, il 2024 si chiude con una radicale trasformazione dello Startup Act italiano, ridefinendo i requisiti per accedere ai benefici di legge ed assumendo sempre più i contorni di uno Scale-up Act.
Da Startup Act a Scaleup Act in Italia
Il cosiddetto Startup Act è un insieme di normative introdotte in Italia a partire dal 2012, con l’obiettivo di sostenere la nascita, la crescita e lo sviluppo delle startup innovative, favorendo un ecosistema imprenditoriale dinamico e incentrato sull’innovazione tecnologica. Lo Startup Act è parte del Decreto Legge n. 179/2012, noto come Decreto Crescita 2.0, ed è stato progressivamente integrato e aggiornato con nuove disposizioni legislative, tra cui la Legge Concorrenza e la Legge Centemero.
Per le startup innovative, la nuova Legge sulla Concorrenza approvta a dicembre 2024 introduce requisiti aggiornati per la qualifica di startup innovativa (tra cui l’obbligo di dimostrare attività ad alto valore tecnologico e un maggiore controllo sulla dinamicità e l’evoluzione delle imprese), il prolungamento dei benefici fiscali per le startup che dimostrano crescita (ampliando la durata dei vantaggi fino a un massimo di 9 anni in alcuni casi) e maggiore trasparenza e semplificazione delle procedure per l’accesso agli incentivi.
La Legge Centemero (dal nome del deputato Giulio Centemero, promotore della norma) è ufficialmente conosciuta come “Disposizioni per la promozione e lo sviluppo delle startup e delle piccole e medie imprese innovative mediante agevolazioni fiscali e incentivi agli investimenti”.
Entrata in vigore a novembre 2024, si concentra sulle agevolazioni per favorire investimenti privati e istituzionali nelle startup e PMI innovative, prevedendo:
- aumento delle agevolazioni fiscali per chi investe in startup e PMI innovative, portando la detrazione IRPEF al 65% a partire dal 2025;
- credito d’imposta per incubatori e acceleratori certificati, incentivando il loro coinvolgimento nel finanziamento e nella crescita delle startup;
- esenzione sui capital gain derivanti dalla cessione di partecipazioni in startup innovative, purché rispettino specifiche condizioni (come la durata della partecipazione di almeno 3 anni);
- estensione delle agevolazioni agli investimenti internazionali e miglioramento delle opportunità di internazionalizzazione per le startup italiane.
Entrambe le leggi rappresentano un tentativo di creare un ecosistema più favorevole all’innovazione e allo sviluppo imprenditoriale, rispondendo alle esigenze di modernizzazione del tessuto economico italiano.
Agevolazioni 2025 per le startup innovative
Per qualificarsi come startup innovativa, un’impresa deve essere una micro, piccola o media impresa, con sede in Italia o nell’UE (purché operativa in Italia), ed esercitare attività prevalenti legate allo sviluppo di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.
La registrazione nella sezione speciale del Registro delle Imprese garantisce per almeno 5 anni l’accesso a diverse agevolazioni. Previsti anche numerosi incentivi, alcuni dei quali rivestono il carattere di novità assoluta.
- Incentivi fiscali agli investimenti: detrazioni IRPEF fino al 65% (dal 2025) per investimenti privati nel capitale sociale; credito d’imposta per investitori istituzionali e acceleratori certificati.
- Accesso semplificato al Fondo di garanzia PMI: copertura fino all’80% del credito erogato dalla banca.
- Smart&Start Italia: finanziamenti a tasso zero per progetti fino a 1,5 milioni di euro; contributi a fondo perduto per startup nel Mezzogiorno (30% del mutuo).
- Esonero da imposte e diritti: niente imposta di bollo, diritti di segreteria o diritto camerale annuale.
- Equity crowdfunding: possibilità di raccogliere capitali attraverso piattaforme online autorizzate.
- Voucher 3I: contributi per consulenze sulla brevettazione e la tutela della proprietà intellettuale.
- Fail-fast e procedure semplificate: esclusione da procedure fallimentari tradizionali, con liquidazione rapida in caso di insuccesso.
Il nuovo Statuto delle startup innovative
Le recenti normative hanno introdotto nuove opportunità per le startup che dimostrano dinamicità e crescita. Dopo i primi 5 anni, le startup possono infatti rimanere nella sezione speciale del Registro Imprese per ulteriori 4 anni, se soddisfano requisiti come:
- incremento del 25% nelle spese di ricerca e sviluppo;
- aumento dei ricavi del 50% dal secondo al terzo anno;
- almeno un brevetto o finanziamento significativo (es. equity crowdfunding).
Le startup che evolvono in scale-up possono rimanere nella sezione speciale per un massimo di 9 anni complessivi, se ottengono investimenti superiori a 1 milione di euro o raddoppiano i ricavi annui.
Misure di sostegno agli investimenti
La Legge Centemero ha introdotto poi ulteriori vantaggi per gli investitori, con aumento delle detrazioni fiscali ed esenzione sul capital gain.
In particolare, il credito d’imposta per investimenti in startup innovative non si perde in caso di fallimento della startup e le plusvalenze reinvestite in startup o PMI innovative sono esentate da imposte, a condizione che derivino da partecipazioni detenute per almeno 3 anni.
Focus internazionalizzazione e crescita
Grazie alla collaborazione con ICE, le startup italiane beneficiano di iniziative per l’espansione sui mercati esteri, tra cui: partecipazione a fiere internazionali e incontri B2B, lounge dedicate alle startup nelle principali manifestazioni globali e supporto dai Desk Innovazione di Londra, Parigi e Los Angeles.