Tutti coloro che hanno fruito delle agevolazioni legate al Superbonus o ad altre agevolazioni edilizie importanti (Bonus Facciate, ecc.) sono tenuti ad aggiornare i dati catastali dell’immobile.
La Legge di Bilancio (art. 1, commi 86 e 87) ha introdotto infatti l’obbligo di aggiornare i dati catastali per gli immobili oggetto di interventi agevolati, con l’obiettivo di allineare le rendite al valore effettivo post-ristrutturazione.
Aggiornamento in Catasto dopo Superbonus
I titolari di credito d’imposta e detrazione ediliia sono dunque destinatari di lettere di compliance inviate dall’Agenzia delle Entrate con la richiesta di adeguare le rendite in Catasto dei propri fabbricati alla nuova normativa. L’aggiornamento si rende necessario nel momento in cui il valore dei lavori supera il 15% del valore catastale dell’immobile.
Gli aggiornamenti dei dati catastali possono essere comunicati presentando all’Agenzia delle Entrate una dichiarazione a carico degli intestatari dell’immobile, che comprenda un atto di aggiornamento predisposto da un professionista tecnico abilitato.
Come si calcola l’adeguamento
Per calcolare il rapporto tra spesa sostenuta e valore catastale originario, è necessario distinguere tra:
- opere nuove (come il cappotto termico), valutate per intero;
- ristrutturazioni (come la sostituzione di infissi), il cui valore si calcola al 50% del costo.
Il procedimento prevede la rivalutazione della spesa ai valori 1988/89: si parte dalla rendita catastale originaria moltiplicata per 100 per ottenere il valore catastale dell’epoca e, se il costo dei lavori supera il 15% del valore 1988/89, allora scatta l’obbligo di aggiornamento (per questi conteggi si può utilizzare il sito rivaluta.istat.it che converte da euro a lire).
Ricapitolando:
- calcolare il totale della spesa, distinguendo tra opere nuove e ammodernamenti
- rivalutare la spesa utilizzando i coefficienti ISTAT del 1988/89
- determinare il valore catastale originario dell’immobile
- confrontare la spesa rivalutata con il valore catastale e, se è superiore al 15%, aggiornare la rendita.
=> CALCOLO RIVALUTAZIONE ISTAT
Aumento rendita catastale e aumento tasse
Ogni valore superiore a tale soglia impone il passaggio alla classe catastale superiore, aumentando in questo modo la relativa rendita catastale e le imposte dovute.
Focalizzando l’attenzione sull’IMU dovuta per le seconde case e per le prime case di lusso, infatti, l’importo dovuto al Fisco prevede un incremento in modo direttamente proporzionale alla rendita catastale.
In caso di mancato adeguamento dei dati catastali sono previste sanzioni specifiche.