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Ravvedimento speciale CPB: la sanatoria è stata estesa

di Anna Fabi

16 Dicembre 2024 11:00

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Estensione del ravvedimento speciale per chi ha aderito al concordato preventivo biennale: ecco cosa cambia per soggetti ISA e associati.

La legge 189/2024 di conversione del decreto Fiscale collegato alla Manovra (DL 155/2024) ha potenziato il ravvedimento speciale connesso al concordato preventivo biennale. La norma, in vigore il 13 dicembre, mira a semplificare gli adempimenti fiscali e ampliare la platea dei beneficiari delle agevolazioni.

Ecco i dettagli delle principali disposizioni.

Estensione del ravvedimento speciale

Il ravvedimento speciale, introdotto inizialmente dall’articolo 2-quater del decreto legge 113/2024, è stato esteso a nuovi soggetti.

Oltre ai contribuenti che avevano già diritto all’agevolazione per cause di esclusione dall’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA) legate alla pandemia da Covid-19 o ad attività non normali, ora possono accedervi anche coloro che negli anni tra il 2018 e il 2022 hanno dichiarato cause di esclusione dall’applicazione degli ISA per l’esercizio di due o più attività di impresa non rientranti nello stesso ISA, a condizione che i ricavi delle attività non prevalenti superino il 30% del totale dichiarato.

Tuttavia, resta esclusa la possibilità di beneficiare della riduzione del 30% prevista al comma 6-quater dell’articolo che istituisce il ravvedimento speciale.

Ravvedimento speciale anche per soggetti associati

Un’importante modifica apportata in sede di conversione in legge del DL Fiscale è quella che consente il versamento della flat tax sostitutiva delle imposte sui redditi e relative addizionali dalla società o dall’associazione in luogo dei singoli soci o associati.

Questo intervento mira a semplificare le procedure di pagamento e a ridurre gli oneri amministrativi per le imprese.

Concordato preventivo biennale e validità degli atti

Il decreto legge 167/2024, che introduceva misure per il concordato preventivo biennale, è stato abrogato, ma gli effetti giuridici e gli atti prodotti fino alla conversione in legge del decreto 155/2024 restano validi. Questo garantisce la continuità normativa per i soggetti che hanno aderito al concordato preventivo, introducendo maggiore chiarezza nella gestione delle agevolazioni fiscali.