Il Dl incentivi riammette alcuni emendamenti salva precari considerati precedentemente inammissibili in un pacchetto salva-auto, grazie al dialogo con parti spciali e Opposizione.
In particolare, la dietrofront sul no alle misure di sostegno economico per i precari – bloccate dalle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera – ha calmato gli animi dei Sindacati che, dopo la notizia di inizio settimana, già si disponevano sul piede di guerra.
Le prime reazioni erano infatti state dure: il leader di Cgil, Guglielmo Epifani, apertamente dichiarava “indecente” il voltafaccia, tanto che lo stesso presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha subito risposto con una diplomatica azione di ripescaggio in caso di appoggio tra i gruppi politici. Soluzione, quedsta, che alla fine ha riscosso consensi, con il risultato di recuperare in tempi brevi gli emendamenti esclusi.
Via libera anche ad altri provvedimenti, come quello a garanzia delle aziende quotate in Borsa e a favore di una maggiore informazione del mercato. Nello specifico, vengono corretti alcuni parametri soglia per la richiesta di comunicazioni al mercato e per l’acquisto di azioni.
Ulteriori emendamenti prevedono per le aziende fornitrici lo sblocco dei crediti maturati nel 2008 nei confronti della Pubblica Amministrazione, mentre nel campo della lotta all’evasione, per sottolineare l’attenzione del governo verso il Fisco, l’innalzamento del fondo disponibile per il 2009 per le attività di prevenzione e repressione delle evasioni.