L’industria automobilistica sta vivendo un momento di profonda crisi che coinvolge la maggior parte delle aziende del settore, molte delle quali impegnate in licenziamenti e nella chiusura di interi stabilimenti.
Ai costi elevati che scoraggiano la domanda, si aggiunge l’incertezza produttiva legata all’evoluzione del mercato, a cui l’Italia non sembra riuscire ad adeguarsi. La Commissione Europea, con il Green Deal, impone infatti regole precise per quanto riguarda la produzione di auto elettriche o comunque a basso impatto ambientale, ancora poco acquistate dagli automobilisti.
Secondo Daniela Poggio, Responsabile della comunicazione e degli affari istituzionali di Stellantis in Italia, la situazione del comparto automotive è molto critica:
Una bufera frutto di tre fattori che si sono abbattuti su tutti i produttori: la regolamentazione europea, la concorrenza cinese e il calo della domanda che prosegue dal 2019. Passare dal motore termico all’elettrico comporta maggiori costi per i produttori, un minor fabbisogno di manodopera e il tempo necessario per passare ai nuovi modelli.A questo si aggiunge che il mercato non è ancora in grado di assorbire la domanda. Perciò questa transizione va affrontata tutti insieme.
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Se da un lato è previsto per il 17 dicembre il tavolo Stellantis al MIMIT, dall’altro è in corso la trattativa per gestire l’emergenza esuberi che coinvolge Trasnova.
La società dell’indotto si ritrova con 97 lavoratori in bilico, mentre ammontano a 150 i licenziamenti già annunciati da Teknoservice e Logitech, che a loro volta operano in subappalto da Trasnova: in pratica, a rischiare di restare senza lavoro sono 250 addetti.