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Nuovo adempimento collaborativo: dal MEF le indicazioni sul rischio fiscale

di Anna Fabi

6 Dicembre 2024 11:14

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Il MEF fornisce nuove linee guida per l’adempimento collaborativo, indicando come le PMI possono gestire il rischio fiscale e ridurre il rischio di sanzioni future.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze  ha fornito nuove linee guida in materia di adempimento collaborativo (previsto dall’articolo 4, comma 1, del Dlgs n. 128/2015), il nuovo strumento pensato per favorire la trasparenza fiscale e migliorare la relazione tra contribuenti e amministrazione finanziaria.

Sono contenute nel decreto MEF del 21 novembre 2024 approdato in Gazzetta Ufficiale.

Il concetto di adempimento collaborativo si fonda sulla volontà di allineare le politiche fiscali alle esigenze di compliance delle aziende, instaurando un dialogo continuo con il fisco. In questo contesto, il MEF ha delineato i criteri per l’identificazione del rischio fiscale, sottolineando l’importanza di una cooperazione attiva tra le parti coinvolte.

Cos’è l’adempimento collaborativo?

L’adempimento collaborativo – da parte dei soggetti che sono stati ammessi o che hanno presentato domanda di adesione al regime prima del 18 gennaio 2024 (data di entrata in vigore del Dlgs n. 221/2023) – è un processo che consente alle imprese di gestire i propri obblighi fiscali con una maggiore trasparenza verso l’Agenzia delle Entrate, riducendo il rischio di accertamenti e sanzioni.

In sostanza, prevede che le imprese coinvolgano il Fisco prima di procedere con determinate operazioni, come la definizione di dubbi interpretativi su aspetti complessi delle normative tributarie.

L’obiettivo è quello di evitare future contestazioni fiscali attraverso un confronto costante tra le imprese e l’Amministrazione fiscale, migliorando la compliance e riducendo il rischio di errori. L’iniziativa è infatti volta a ridurre i rischi di contenzioso fiscale, promuovendo una gestione più efficiente delle pratiche tributarie e semplificando gli obblighi per le imprese.

Le nuove linee guida del MEF sul rischio fiscale

Secondo le ultime indicazioni del MEF, le aziende che intendono partecipare all’adempimento collaborativo devono dimostrare di aver adottato adeguate misure di gestione del rischio fiscale. L’Amministrazione fiscale richiede alle imprese di fornire informazioni chiare e dettagliate sulla propria attività, sui processi contabili e sulla gestione fiscale, in modo da valutare preventivamente l’affidabilità fiscale dell’impresa.

Le nuove linee guida mettono in evidenza che, in caso di gestione inadeguata del rischio fiscale, le imprese rischiano di incorrere in accertamenti più severi e sanzioni elevate, anche per errori che in passato sarebbero stati considerati minori.

Il decreto ha introdotto anche una sanzione per le ipotesi in cui venga rilasciata una certificazione infedele del sistema integrato di rilevazione dei rischi fiscali.

Indicazioni sulle misure di rischio fiscale

  • Valutazione dei processi fiscali interni: le imprese dovranno fornire documentazione che dimostri l’efficacia dei propri sistemi di gestione fiscale.
  • Trasparenza nei rapporti con l’Agenzia delle Entrate: il MEF raccomanda alle aziende di essere proattive nel comunicare qualsiasi difficoltà nel rispettare gli obblighi fiscali.
  • Adesione a modelli di compliance avanzati: sono previsti incentivi per le aziende che dimostrano un impegno continuo nella gestione del rischio fiscale, come la possibilità di ridurre i controlli fiscali.

La gestione aziendale del rischio fiscale

Il rischio fiscale rappresenta una delle principali preoccupazioni per le imprese, soprattutto per quelle di dimensioni medio-grandi. Con l’introduzione delle nuove indicazioni, il MEF ha cercato di fornire strumenti per una valutazione più accurata del rischio, che possa contribuire a prevenire eventuali sanzioni e contenziosi. L’adempimento collaborativo, infatti, punta a risolvere le problematiche legate al mancato rispetto delle normative fiscali attraverso un percorso condiviso, che permetta una valutazione preventiva e correttiva delle posizioni fiscali.

Secondo le direttive del MEF, le aziende dovranno essere in grado di fornire, su richiesta, documentazione che attesti il corretto adempimento delle proprie obbligazioni fiscali. La collaborazione con l’amministrazione, dunque, si concretizza nell’invio di informazioni precise e tempestive, al fine di ridurre le discrepanze tra le dichiarazioni fiscali e le reali attività economiche dell’impresa.

Gli aspetti pratici dell’adempimento collaborativo

Le nuove disposizioni implicano che le aziende si avvalgano di un sistema di comunicazione proattiva con l’Agenzia delle Entrate, che consenta di identificare tempestivamente eventuali errori o omissioni nelle dichiarazioni fiscali. Una volta individuato il rischio, il contribuente ha la possibilità di correggere le anomalie senza incorrere in sanzioni, a condizione che l’errore venga tempestivamente sanato e che vi sia una volontà di collaborare con il fisco.

L’adempimento collaborativo, dunque, si configura come una misura di compliance preventiva che, se ben gestita, può risultare vantaggiosa per entrambe le parti. Le imprese potranno beneficiare di una riduzione del rischio di contenzioso, mentre l’Agenzia delle Entrate avrà accesso a informazioni più precise e puntuali, migliorando l’efficacia dei controlli.

Le implicazioni per le imprese

Per le aziende, l’adozione del nuovo sistema comporta un impegno significativo in termini di trasparenza e organizzazione interna. È essenziale che le imprese sviluppino una gestione accurata delle proprie pratiche fiscali, sia per evitare rischi che per cogliere i benefici legati alla partecipazione al programma di adempimento collaborativo. Ciò implica anche un’accurata formazione del personale e l’adozione di soluzioni tecnologiche che consentano una gestione efficiente delle informazioni fiscali.

L’implementazione del programma, inoltre, pone un’ulteriore spinta verso l’adozione di un sistema di tax compliance sempre più avanzato e integrato, che va oltre la mera osservanza della normativa fiscale. Le imprese, pertanto, sono chiamate a rivedere le proprie procedure interne, migliorando la qualità delle informazioni fornite e riducendo il rischio di errori nella compilazione delle dichiarazioni.

In sintesi, l’introduzione delle nuove linee guida sul rischio fiscale e sull’adempimento collaborativo segna un passo importante verso una maggiore trasparenza fiscale e una gestione più efficiente delle pratiche tributarie. Le imprese che sapranno adattarsi al nuovo quadro normativo potranno beneficiare di un ambiente fiscale più collaborativo, riducendo i costi e i rischi legati a sanzioni e contenziosi.