Nel 2025 le pensioni italiane vedranno un aumento decisamente modesto, soprattutto riguardo alle pensioni minime, che beneficeranno di un recupero dell’inflazione irrisorio: la rivalutazione ordinaria è di 1,80 euro al mese.
Di seguito analizziamo le novità più rilevanti, le previsioni normative e l’impatto che queste potrebbero avere su milioni di pensionati italiani.
Rivalutazione pensioni 2025: indicizzazione al minimo
La Manovra 2025 prevede il ritorno alla perequazione automatica delle pensioni, con una rivalutazione massima dello 0,8%, inn base al nuovo tasso di indicizzazione stabilito dal decreto del Ministro dell’Economia e dal Ministro del Lavoro pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 27 novembre.
L’aumento per le pensioni superiori al trattamento minimo sarà calcolato sulla base di parametri che applicano una diversa percentuale del tasso di indicizzazione a tre fasce di importo pensionistico, con un meccanismo progressibo a scaglioni per le somme ricadenti tra due fasce.
- Pensioni fino a 2.394 euro lordi al mese (4 volte il minimo): rivalutazione 0,8% (il 100% del tasso di indicizzazione).
- Pensioni fino a 2.993 euro lordi al mese (tra 4 e 5 volte il minimo): rivalutazione 0,72% (il 90% del tasso di indicizzazione).
- Pensioni oltre i 2.993 euro lordi al mese (sopra 5 volte il minimo): rivalutazione 0,6% (il 75% del tasso di indicizzazione).
Il meccanismo è a scaglioni, ossia progressivo: chi riceve una pensione di 3mila, ad esempio, gode di una rivalutazione differente per ciascuna quota di assegno ricadente nelle tre fasce sopra esposte.
Questa rivalutazione complessiva non soddisfa però tutti i pensionati, soprattutto considerando che l’aumento reale per chi percepisce la pensione minima si aggira intorno allo 0,3%, un incremento che, sebbene significativo per le fasce più basse di pensionati, non è sufficiente a colmare l’impatto inflattivo degli ultimi anni.
Aumento pensioni minime: l’ultima speranza in Manovra 2025
Un incremento davvero esiguo, che si riperquote sulle pensioni minime. Per l’anno prossimo, infatti, l’importo subirà un incremento nominale di soli 1,80 euro, passando da 598,61 euro lordi mensili a 603,40 euro.
Considerando anche la maggiorazione extra del 2,2%, si arriva a 616,67 euro al mese.
Un emendamento presentato da Forza Italia propone una rivalutazione più generosa, fissando il tasso di aumento delle pensioni minime almeno al 2,7% come quest’anno, sfruttando le coperture del Fondo per le esigenze indifferibili e attingendo ad una dotazione finanziaria pari a 100 milioni di euro.
Se approvato, porterebbe ad un ritocco al rialzo delle pensioni minime, ma sarà necessario un impegno parlamentare per fare in modo che venga accettato. L’iter di approvazione degli emendamenti si svolgerà a partire dal 9 dicembre 2024, con le votazioni sulle modifiche proposte alla Manovra 2025.
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