La riforma della Giustizia Cartabia introduce un nuovo capitolo nella gestione della magistratura italiana, prevedendo un sistema di valutazione per giudici e pubblici ministeri basato su criteri di laboriosità, diligenza, impegno e capacità organizzativa.
Pilastro del PNRR, la riforma trova fondamento nel decreto legislativo 28 marzo 2024, n. 44, che dà attuazione alla legge delega 17 giugno 2022, n. 71 e nella Circolare del CSM datata 12 novembre 2024, che delinea criteri oggettivi e meritocratici per il nuovo sistema di valutazione.
Pagelle ai Magistrati: la Circolare attuativa del CSM
Con la pubblicazione della Circolare del 12 novembre scorso, il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) ha definito in modo dettagliato i criteri per la valutazione dei magistrati, in attuazione delle disposizioni della legge delega n. 71/2022 e del decreto legislativo n. 44/2023.
Il provvedimento iintroduce criteri oggettivi e meritocratici per la valutazione delle toghe semplificando le disposizioni esistenti e apportando modifiche normative.
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Gravi anomalie nell’esito degli affari
La circolare introduce una distinzione tra anomalie qualitative e quantitative, applicabili sia alle funzioni giudicanti che a quelle requirenti. Le gravi anomalie qualitative riguardano situazioni in cui i provvedimenti sono riformati o annullati per vizi significativi, come abnormità, mancanza di motivazione, travisamento dei fatti o negligenza nell’applicazione della legge. Per quanto riguarda le anomalie quantitative, la valutazione si concentra sul numero dei provvedimenti riformati o annullati rispetto al totale degli affari trattati dal magistrato, con una soglia critica fissata al 66% (due terzi) dei provvedimenti. -
Valutazione della capacità organizzativa
Un altro aspetto innovativo riguarda la valutazione delle capacità organizzative del magistrato. La capacità di gestire efficacemente il proprio lavoro, che comprende la gestione dei procedimenti, l’efficacia della partecipazione alle udienze e la direzione del lavoro dei collaboratori, sarà valutata utilizzando specifici indici. Questi includono l’indice di smaltimento (numero di affari definiti rispetto agli affari sopravvenuti), l’indice di ricambio (numero di affari definiti rispetto agli affari sopravvenuti), e il rispetto dei tempi di trattazione. La circolare prevede anche clausole di salvaguardia per i magistrati che si trovano in situazioni particolari, come difficoltà personali o condizioni specifiche nell’ufficio di appartenenza. -
La valutazione dell’attitudine direttiva
La capacità di un magistrato di esercitare funzioni direttive o semidirettive è anch’essa un elemento di valutazione importante. Questo parametro si concentra sul contributo del magistrato nel raggiungimento degli obiettivi di rendimento dell’ufficio, misurato attraverso la partecipazione alla realizzazione dei programmi di gestione e al miglioramento dei risultati complessivi dell’ufficio giudiziario. -
Il fascicolo per la valutazione del magistrato
Ogni magistrato avrà un fascicolo che raccoglierà gli atti e i provvedimenti che documentano la sua attività professionale. Questo fascicolo includerà atti come i provvedimenti redatti dal magistrato, i dati statistici, le sentenze, gli atti disciplinari e le valutazioni di professionalità. L’intento è di raccogliere un quadro completo della carriera del magistrato, al fine di supportare una valutazione equa e trasparente. -
Esclusione dei periodi di aspettativa per incarichi di governo
In linea con le disposizioni normative, la circolare stabilisce che i periodi in cui i magistrati sono stati in aspettativa per un incarico di governo non saranno oggetto di valutazione. Questa esclusione intende garantire che i magistrati non vengano penalizzati per incarichi istituzionali che potrebbero influire sulle loro performance. -
Le valutazioni dei PED (Procuratori Europei Delegati)
La circolare introduce anche le linee guida per la valutazione dei Procuratori Europei Delegati, stabilendo che le valutazioni di professionalità per questa figura dovranno essere conformi alle specifiche normative in materia, garantendo l’adeguamento alle peculiarità previste dalla legge. -
Autorelazione, rapporti e pareri
Un altro punto importante riguarda la modalità di redazione dell’autorelazione, dei rapporti e dei pareri. La circolare stabilisce un format rigoroso di 10 pagine per la redazione di questi documenti, che dovranno seguire uno schema preciso che includerà tutte le informazioni necessarie per una valutazione chiara e completa delle prestazioni del magistrato.
Indipendenza, imparzialità ed equilibrio come prerequisiti
Indipendenza, imparzialità ed equilibrio restano dunque requisiti imprescindibili per una valutazione positiva. In particolare, l’equilibrio si traduce nell’esercizio delle funzioni con senso della misura, lontano da ideologie politiche, religiose o personali. Questa nuova formulazione consente al CSM piena discrezionalità nel valutare eventuali condotte extra-professionali dei magistrati, anche alla luce delle recenti polemiche pubbliche che hanno coinvolto alcune toghe.
Parametri di capacità e gravi anomalie
I magistrati saranno valutati sulla base di un giudizio articolato in tre livelli: “positivo”, “carente” o “gravemente carente”. Due le situazioni che configurano una grave anomalia:
- annullamenti per gravi vizi: il CSM valuta se il provvedimento annullato o riformato dipenda da errori gravi o sia episodico e, per i pubblici ministeri, la valutazione si estende anche agli esiti delle richieste, considerando eventuali discordanze emerse durante le fasi processuali;
- tasso di riforma superiore ai due terzi: una soglia elevata di riforme statistiche sui provvedimenti adottati può indicare criticità, ma deve essere ponderata per garantire l’indipendenza del magistrato nell’interpretazione normativa.
Il giudizio sarà supportato da rilevazioni statistiche comparate con magistrati dello stesso ufficio, per analizzare eventuali trend locali o cambiamenti giurisprudenziali.
Indici di smaltimento e ricambio
La valutazione della produttività del magistrato include l’analisi di due indici:
- smaltimento: numero di pratiche definite rispetto al totale delle pendenze iniziali e sopravvenute;
- ricambio: numero di definizioni rispetto agli affari sopravvenuti.
Questi parametri consentono una valutazione equilibrata tra qualità e quantità, prevedendo anche clausole di salvaguardia per considerare situazioni soggettive e oggettive specifiche.
Le sfide tecniche e operative
L’applicazione completa del sistema di valutazione dipenderà dalla disponibilità di applicativi ministeriali per l’estrazione dei dati necessari. La riforma sarà operativa per i quadrienni di valutazione successivi all’approvazione della delibera, garantendo una fase transitoria per l’adeguamento degli strumenti statistici e gestionali.