Parte la terza edizione del Fondo Nuove Competenze (FNC), che finanzia la formazione dei dipendenti delle imprese coprendo il 60% del costo delle ore di lavoro del personale impegnato nei corsi. La percentuale può salire fino al 100% in casi specifici, per esempio a fronte di iniziative di reskilling di disoccupati.
Fra le novità di questa nuova tornata di incentivi per la formazione aziendale, i cui dettagli sono contenuti nel decreto del Ministero del Lavoro del 10 ottobre 2024, c’è il focus sulle competenze digitali e legate alla sostenibilità.
Fondo Nuove Competenze 2024: cosa finanzia
Il Fondo è stato rifinanziato per il 2024 con 730 milioni di euro. Per il 50% sono destinati ai singoli datori di lavoro, il 25% è destinato a sistemi formativi (gruppi di imprese con almeno una grande azienda identificata come capofila) e il restante 25% a filiere formative.
I Fondo Nuove Competenze copre il 60% della retribuzione oraria del lavoratore da formare oppure l’80% nel caso di datori di lavoro che risultano sistemi formativi e filiere formative. E’ sempre previsto il rimborso integrale degli oneri previdenziali.
Il contributo spetta in misura maggiorata alle imprese o alle altre tipologie di organizzazione ammesse se assumono disoccupati o apprendisti di alta formazione e ricerca successivamente al 26 novembre 2024 (data della pubblicazione del decreto), e prima di avviare la formazione.
Infine, se al progetto di formazione partecipano, oltre ai dipendenti, anche lavoratori disoccupati preselezionati dall’impresa e successivamente assunti a tempo indeterminato oppure con contratto di apprendistato entro al fine del progetto, il datore di lavoro riceve 800 euro per ogni neo assunto. E questo contributo viene distribuito fra tutti i lavoratori partecipanti, fino a coprire al masismo il 100% del costo del lavoro destinato alla formazione.
Un altro bonus, pari invece a 300 euro per ogni disoccupato assunto, viene previsto nel caso di coinvolgimento di formazione di persone senza lavoro finalizzata a successiva assunzione con contratto stagionale di almeno 120 giorni (quattro mesi), nei settori turismo e agricoltura.
Accordo sindacale e domanda incentivi
Per partecipare, le imprese devono prima sottoscrivere con i sindacati accordi per la rimodulazione dell’orario di lavoro, che prevedono specifiche regole sul tempo da destinare al progetto di formazione. Poi, devono presentare domanda al Ministero del Lavoro scegliendo fra le tre linee di intervento, di cui proponiamo una definizione specifica.
- Sistemi formativi: gruppi di imprese che comprendano almeno una grande azienda in qualità di capofila del progetto formativo.
- Filiere formative: sistemi organizzati o meno di PMI che operano in distretti, reti, filiere, specializzazioni produttive;
- Singoli datori di lavoro: in questo caso è previsto un contributo massimo di 2 milioni di euro per ogni datore di lavoro.
I progetti formativi ammessi
I progetti formativi devono servire ad accrescere le competenze aziendali nei seguenti ambiti:
- sistemi tecnologici e digitali;
- intelligenza artificiale;
- sostenibilità e impatto ambientale;
- economia circolare;
- transizione ecologica;
- efficientamento energetico;
- welfare aziendale e benessere organizzativo.
La formazione inizia dopo la risposta positiva del ministero sui contributi, e deve essere erogata da soggetti accreditati.