La consultazione in rete degli iscritti del Movimento 5 Stelle ha portato a risultati inaspettati per quanto riguarda il futuro del gruppo politico, e portando alla fine dell’era Beppe Grillo.
Gli esiti hanno messo nero su bianco un risultato molto chiaro: il 63% dei militanti M5S ha votato per modificare le regole dello Statuto, superando il limite dei due mandati, aprendo alle alleanze politiche e soprattutto abolendo il ruolo del garante, finora ricoperto dallo stesso Grillo.
Per il 14,82% dei votanti, le funzioni svolte finora dal Garante non devono essere svolte da un altro organo, mentre per il 37,47% vanno affidate al Comitato di Garanzia. Per il 39,10%, invece, è necessario trasmettere a un organo collegiale eletto ad hoc.
Alla luce dei risultati, da parte di Beppe Grillo c’è stata la richiesta formale di ripetere la votazione, proposta criticata ma accolta da Giuseppe Conte:
Come già nei precedenti tentativi di sabotaggio ci sta dicendo che non conta più la regola democratica “uno vale uno”, perché c’è uno che vale più di tutti gli altri messi assieme. Potremmo contestare questa vecchia clausola, retaggio del passato e vincere con le nostre buone ragioni un contenzioso legale. Ma dobbiamo occuparci del Paese reale, a cui noi del Movimento vogliamo offrire soluzioni e battaglie da vincere, non capricci e beghe personali del fondatore. Il ruolo dell’azzeccagarbugli lo lascio quindi a Grillo. Noi preferiamo ancora e sempre la democrazia, la partecipazione, la vostra libertà di scelta. Per questo, dateci qualche giorno, e torneremo a votare sulla rete i quesiti sullo Statuto impugnati da Grillo.