Nell’ambito dei lavori parlamentari sulla Manovra 2025 è stato respinto l’emendamento che proponeva una Rottamazione quinquies, resta però in piedi la proposta, ritenuta ammissibile, da inserire eventualmente nella legge di conversione del Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio, che prevede una sorta di estensione della Rottamazione quater per le cartelle esattoriali 2022-2023.
Vediamo come potrebbero cambiare le regole sulla definizione agevolata, tenendo presente che si tratta di emendamenti non ancora approvati.
Rottamazione cartelle 2022-2023: emendamento al DL Fiscale
L’emendamento presentato nell’ambito della conversione in legge del Decreto Fiscale (DL n. 155/2024) propone la rottamazione delle cartelle esattoriali esclusivamente per i carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2023.
Riguarda i debiti con l’Erario e quelli previdenziali o verso i Comuni, in tutti i casi previa delibera degli enti creditori. Quindi, come avvenuto per la definizione agevolata nell’ambito della Pace Fiscale degli scorsi anni, sia gli enti possono aderire o meno, su base volontaria.
Come funzionerebbe? Il contribuente dovrebbe presenta domanda entro aprile prossimo e pagare la prima o unica rata entro il 31 luglio 2025. Sarebbero previste 18 rate trimestrali (cinque anni), con le prime due rate pari al 10% della somma complessivamente dovuta e le altre ripartite in versamenti periodici di pari importo.
Questa mini-rottamazione delle cartelle 2022-2023 è per il momento ancora una semplice proposta di emendamento. Bisogna quindi attendere l’approvazione del DL attualmente in discussione al Senato per capire se diventerà legge.
Al momento, il provvedimento è in discussione al Senato e poi dovrà passare alla Camera. La conversione in legge è prevista entro il 18 dicembre.
Rottamazione quinquies: emendamento respinto in Manovra
L’emendamento alla Legge di Bilancio 2025, presentato ma bocciato perchè considerato inammissibile, proponeva invece una nuova definizione agevolata comprensiva di tutti i carichi affidati all’agente della riscossione fra il 2000 e il 2023. Tendenzialmente, con le stesse regole delle ultime rottamazioni: pagamento per intero del debito originariamente dovuto ma senza interessi e sanzioni.
La proposta non è stata però ammessa al dibattito in commissione, quindi non verrà neppure sottoposta al voto.