Le scadenze per pagare la TARI vengono fissate dai singoli Comuni, ma anche per chi sceglie la rateizzazione si avvicina la data di versamento dell’ultima tranche, che deve ricadere dopo il 30 novembre.
In caso di mancato versamento della TARI entro i termini stabiliti, tuttavia, i cittadini possono andare incontro a sanzioni e conseguenze ancora più pesanti, come il pignoramento dei beni.
Una via d’uscita per chi si accorge di non aver pagato per tempo l’imposta sui rifiuti, in primis, è data dal ravvedimento operoso che permette di regolarizzare spontaneamente la propria posizione versando l’importo maggiorato della sanzione ridotta, oltre agli interessi.
In base a quanto previsto dal Decreto Sanzioni (n. 87 del 14 giugno 2024, relativo alla revisione del sistema sanzionatorio tributario), le sanzioni vengono calcolate come segue:
- ritardo che non superi i 15 giorni, sanzione ridotta pari a 1/15 per ogni giorno di ritardo;
- ritardo fra i 15 e i 90 giorni, sanzione pari al 12,5% dell’imposta;
- ritardo entro i 90 giorni, sanzione massima pari al 25%.
Per non trovarsi nella condizione di dover versare le sanzioni massime o, peggio, di rischiare il pignoramento in seguito alla procedura di esecuzione forzata stabilita dal Comune, è sempre preferibile chiedere informazioni sulla TARI da versare anche qualora non si riceva alcun bollettino a casa o via email.