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Lombardia regina del lavoro in Italia, anche per gli stipendi pagati

di Teresa Barone

7 Novembre 2024 10:45

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Cresce la platea dei lavoratori che versa contributi all’INPS, soprattutto in Lombardia dove aumenta anche la retribuzione media annua lorda.

Cresce la platea degli assicurati INPS, che attualmente sono il 5% in più rispetto al 2019 e che risiedono soprattutto in Lombardia, che conta il 17% delle imprese e dei datori di lavoro del Paese.

Secondo i dati contenuti nel XXIII Rapporto Annuale dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, presentati a Milano presso il Dipartimento di Studi giuridici dell’Università Bocconi, i giovani under 34 che lavorano in Lombardia e che versano i contributi sono 1,4 milioni.

Ad aumentare nella regione è anche la retribuzione media annua lorda, che nel 2023 è stata di 30mila euro (il 16% in più rispetto alla media nazionale).

Mercato del lavoro in positivo

Più in generale, in Italia aumentano gli occupati e i dipendenti a tempo indeterminato, che tra gennaio 2016 e dicembre 2023 sono passati da 15,14 milioni a 17,52 milioni.

Nel 2023 si è registrato il numero record di 26,6 milioni di assicurati con un trend di crescita che continua anche nel 2024, sostenuto soprattutto dall’aumento dei dipendenti (21,8 milioni in tutto, pari ad 1,2 milioni in più rispetto al 2019.

Questo trend positivo rappresenta un segnale della stabilizzazione dell’occupazione, confermata dall’aumento dell’intensità occupazionale (numero medio di settimane lavorate). Gli under 35 nel 2023 hanno quasi raggiunto quota 7 milion  rispetto ai 6,4 milioni del 2019.

Gap di competenza da colmare

Nonostante il trend occupazionale positivo, tuttavia, sono numerose le imprese italiane che lamentano una carenza delle competenze.

Le cause del mancato incrocio tra domanda e offerta di lavoro sono due: inadeguatezza delle competenze dei candidati e inefficacia delle politiche attive.

Questo divario può essere colmato rafforzando l’interazione tra il sistema formativo e le imprese.

Potenziare i servizi per il lavoro e la formazione, come ha ricordato il Presidente INPS Gabriele Fava, è quindi necessario per colmare il gap tra le competenze richieste dal mercato e quelle possedute dai lavoratori.