Nuove simulazioni sull’impatto in busta paga del taglio del cuneo fiscale trasformato in defiscalizzazione dalla Manovra 2025: arrivano in sede di audizione parlamentare sulla Legge di Bilancio, resa dalla UIL.
Rispetto allo scorso anno c’è una penalizzazione per chi guadagna fra i 25mila e i 35mila euro: la perdita rispetto al 2024 varia dai 350 ai 750 euro all’anno. Il vantaggio maggiore, invece, riguarda i redditi fra i 35mila e i 40mila euro, con un aumento che arriva anche a 1600 euro all’anno.
Vediamo in dettaglio.
Come cambia la busta paga fino a 20mila euro di reddito
L’agevolazione spetta solo ai dipendenti, ma il limite in base al quale viene quantificata si riferisce invece al reddito complessivo senza contare la prima casa. A questi lavoratori viene riconosciuta una somma esentasse pari:
- al 7,1% per i redditi fino a 8.500 euro,
- al 5,3% tra 8.500 e 15mila euro,
- al 4,8% sopra i 15mila euro.
In base alle simulazioni ISTAT, sempre presentate in audizione sulla Legge di Bilancio, si tratta di una platea pari a 7 milioni di individui. Ebbene, rispetto al 2024, quando questi beneficiari potevano contare sul taglio dle cuneo fiscale pari a 7 punti, la situazione è la seguente:
Quanto si perde tra 20mila e 35mila euro di reddito
Nel caso di reddito complessivo superiore a 20mila e inferiore a 32mila euro di reddito complessivo, ai dipendenti spetta una detrazione dall’imposta lorda pari a mille euro, mentre per i redditi superiori a questo importo si applica un meccanismo di décalage che riduce gradualmente la detrazione fino ad azzerarla a partire dai 40mila euro.
Facendo riferimento al reddito complessivo, la platea è pari a 10 milioni e 358mila beneficiari, di cui 6,6 milioni sotto i 32mila euro e 3,8 milioni di lavoratori fra 32mila e 40mila euro.
Fra i 20mila e i 35mila euro, c’è sempre una perdita di stipendio rispetto allo scorso anno, quando rilevava soltanto la RAL. Ecco come la quantifica la UIL:
Unico vantaggio tra 35mila e 40mila euro
In ultima analisi, l’unico vero vantaggio è sopra i 35mila euro di reddito complessivo, perché fino a quest’anno tali lavoratori non erano ricompresi nel taglio del cuneo contributivo, mentre dal 2025 godranno del nuovo taglio del cuneo fiscale, nella seguente misura:
Ecco la tabella riassuntiva elaborata dalla UIL, che evidenzia anche il vantaggio 2025 del nuovo cuneo fiscale rispetto alla situazione precedente ai tagli 2023-2024 del cuneo contributivo: