A partire dal 2025, tutte le operazioni di conferimento dei rifiuti in discarica che non prevedono un recupero efficiente di energia saranno soggette ad IVA ordinaria al 22%, venendo meno l’aliquota agevolata al 10% applicata attualmente.
A prevedere l’aumento d’imposta è l’articolo 7 del testo del Disegno di Legge di Bilancio 2025, che a breve inizierà l’iter di approvazione alla Camera per essere definitivamente varata entro fine anno.
Come previsto dall’articolo 7 del Ddl, infatti, l’aumento dell’IVA è finalizzato a limitare lo smaltimento poco sostenibile dei rifiuti , scoraggiando le pratiche che non comportano un recupero energetico. L’innalzamento dell’aliquota IVA per le attività di smaltimento in discarica e di incenerimento senza efficiente recupero di energia dei rifiuti mira a promuovere il principio dell’economia circolare, ampiamente adottatto a livello comunitario.
Con l’incremento dell’aliquota IVA, peraltro, si favorisce l’eliminazione dei SAD (Sussidi Ambientali Dannosi) in linea con quanto stabilito dalle linee guida europee. Tali incentivi, infatti, hanno finora incoraggiato le attività economiche basate sullo sfruttsmenyo di fonti fossili, danneggiando tuttavia l’ambiente.
Per quanto riguarda le categorie di rifiuti ai quali si applica l’aumento dell’IVA, infine, sono compresi i materiali che derivano dall’attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dai trattamenti delle acque o derivanti dalla depurazione delle acque reflue, i rifiuti generati dall’abbattimento dei fumi o dalle fosse di scarico e dalle fogne.