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Pensioni INPS, oltre 300mila pagate all’estero: i nuovi trend

di Anna Fabi

29 Ottobre 2024 12:41

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Le pensioni INPS pagate all'estero raggiungo italiani trasferitisi in oltre 160 Paesi, con nuovi trend: dopo Europa e America, emergono Asia e Africa.

Pubblicato il nuovo Rapporto INPS sulle pensioni pagate all’estero. Il documento offre una panoramica aggiornata agli ultimi dati disponibili, evidenziando le dinamiche di migrazione dei pensionati italiani e la crescente distribuzione geografica dei pagamenti pensionistici.

L’analisi dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale non solo fotografa i principali trend dei trasferimenti, ma mette in risalto il ruolo crescente della migrazione come fenomeno sociale e identitario.

Pensioni INPS pagate all’estero: boom di “nuovi emigrati”

La mobilità internazionale, in linea con le disposizioni del Regolamento Europeo 883/2004 sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, assicura il diritto alle prestazioni previdenziali indipendentemente dal Paese di residenza.

Ebbene, secondo il Rapporto, le pensioni versate all’estero dall’INPS a fine dello scorso anno ammontavano a oltre 310.000 unità, con un valore complessivo di circa 1,6 miliardi di euro. Questa cifra rappresenta circa il 2,3% delle pensioni totali erogate dall’Istituto, distribuite in circa 160 Paesi.

La componente delle pensioni in regime internazionale rappresenta una quota significativa: sono circa 680.000, delle quali il 36% viene pagato all’estero per un importo annuo di poco meno di 562 milioni di euro.

Dove si trasferiscono i pensionati italiani

La maggior parte dei pagamenti delle pensioni erogate dall’INPS a cittadini che risiedono all’estero si concentra in Europa (48%), seguita da America (38%) e Australia (11%). Il rapporto evidenzia una tendenza all’incremento del numero di pensioni erogate in aree specifiche: i dati mostrano infatti un aumento dei pagamenti in Europa (+4,3%), ma anche in America centrale, Asia e Africa, con incrementi rispettivi di +38,9%, +34,9% e +30,3%.

Al contrario, si registra un calo dei pagamenti in America settentrionale e meridionale e in Oceania, aree tradizionalmente scelte dai pensionati italiani del secolo scorso, ora in riduzione per l’avanzare dell’età media.

Questo fenomeno sottolinea il progressivo adattamento dei flussi pensionistici alle nuove realtà migratorie, con una minore concentrazione nelle tradizionali mete dell’emigrazione italiana e un aumento in Paesi emergenti.

L’analisi dell’Istituto fornisce una base per orientare le politiche sociali in un contesto di crescente mobilità, garantendo una tutela continua e adattata ai pensionati italiani, ovunque risiedano.