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Taglio del cuneo in busta paga: calcolo e simulazioni 2025

di Barbara Weisz

25 Ottobre 2024 14:51

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Il taglio del cuneo fiscale si trasforma in defiscalizzazione: fino a 20mila euro in busta paga somma esentasse, poi finoa 40mila euro detrazione aggiuntiva: meccanismo e calcoli.

La Manovra 2025 conferma e rende strutturale l’impatto in busta paga del cuneo fiscale, ma ne modifica il meccanismo. L’aumento di stipendio non dipenderà più solo da uno sconto contributivo ma anche da una defiscalizzazione, attraverso il riconoscimento di una somma esentasse per chi guadagna fino a 20mila euro e un incremento delle detrazioni sui redditi fra 20mila e 40mila euro.

Vediamo con precisione come funziona.

Il taglio del cuneo fiscale 2025 fino a 20mila euro

Come l’attuale taglio del cuneo fiscale, la disposizione riguarda esclusivamente i lavoratori dipendenti. Se hanno un reddito complessivo fino a 20mila euro, viene loro riconosciuta una somma aggiuntiva esentasse in busta paga. Questa maggiorazione si calcola applicando le seguenti aliquote al reddito da lavoro dipendente:

  • 7,1% fino a 8mila 500 euro annui;
  • 5,3% fra 8mila 500 e 15mila euro;
  • 4,8% fra 15mila e 20mila euro.

Attenzione: queste aliquote non si applicano per scaglioni, ma sull’intero reddito di lavoro dipendente. Sottolineiamo un secondo aspetto. Le aliquote si applicano come detto al reddito da lavoro dipendente, mentre invece ai fini della determinazione del limite di 20mila concorre il reddito complessivo.

Quindi, se un lavoratore dipendente ha anche altre entrate che gli fanno superare i 20mila euro, non potrà avere questa maggiorazione anche se il suo reddito da lavoro dipendente è inferiore a 20mila euro. Se invece anche conteggiando eventuali altri guadagni resta complessivamente sotto i 20mila euro, le aliquote si applicano poi al solito reddito da lavoro dipendente.

Detrazione fiscale in busta paga fra 20mila e 40mila euro

La defiscalizzazione come detto si applica anche ai lavoratori dipendenti con reddito complessivo fra 20mila e 40mila euro. In questo caso il meccanismo è diverso.

Per chi guadagna fra 20mila e 32mila euro, c’è una detrazione fiscale di mille euro. Sopra i 32mila euro, invece, questa ulteriore detrazione è pari al prodotto tra mille euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 40mila euro, diminuito del reddito complessivo, e 8mila euro. In pratica, bisogna prima sottrarre da 40mila euro il proprio reddito. Poi dividere per 8mila. E infine moltiplicare per mille.

Qualche esempio: su un reddito da 25mila euro applicherà una detrazione aggiuntiva di 1875 euro. Su un imponibile di 35mila euro, la detrazione è di 625 euro.

Impatto sullo stipendio 2025: prime simulazioni

Ci sono diverse simulazioni sull’impatto che queste misure avranno sulle busta paga. Tendenzialmente il meccanismo è stato pensato per rendere i vantaggi il più possibile analoghi a quelli prodotti dall’attuale taglio del cuneo fiscale.

Secondo i calcoli effettuati dall’Associazione Nazionale Commercialisti per QN – Quotidiano Nazionale, su un reddito complessivo di 25mila euro il vantaggio in busta paga è di 1750 euro all’anno, sostanzialmente analogo a quello 2024. Un contribuente con reddito di 35mila euro avrà un aumento di 2450 euro, anche qui senza variazioni significative rispetto alla situazione attuale. Il vantaggio della nuova misura rispetto al taglio del scorso anno si concentra invece sui reddito fra 35mila e 40mila euro.

Qui ci sono simulazioni del ministero dell’Economia, riportare dal Corriere della Sera, di un vantaggio intorno agli 83 euro al mese per chi prende 35 mila euro, che poi scende progressivamente sopra questa cifra e si porta a 57 euro al mese per chi guadagna 38 mila euro e a 38 euro al mese a 40mila euro.

Versamento diretto in busta paga

Queste somme vengono versate direttamente in busta paga dai sostituti d’imposta. Il lavoratore non deve presentare domanda. L’eventuale differenza in eccesso versata viene recuperata in sede di conguaglio. Se è superiore a 60 euro, bisogna recuperarla in dieci rate.