A marzo 2025 compio 61 anni ed entro fine anno maturerò 42 di contributi ma con 26 mesi scoperti negli anni 90: mi dicono che è impossibile riscattarli, cosa fare?
Nel 2025 matura il diritto alla Quota 103 (62 anni di età e 41 anni di contributi), prorogata dalla Legge di Bilancio per un altro anno.
La pace contributiva prevista dalla Legge di Bilancio (art. 1, commi 126-130 della legge 213/2023) in via sperimentale (per il biennio 2024-2025) permette di riscattare fino a 60 mesi di periodi scoperti ma soltanto a coloro i quali hanno iniziato a versare dal 1996.
Ma in realtà i buchi contributivi non rilevano ai fini del diritto se può comunque vantare 41 anni di versamenti, di cui almeno 35 di lavoro effettivo (ossia, senza conteggiare quelli figurativi eventualmente accreditati durante periodi di malattia o disoccupazione). Su questa ultima condizione è intervenuta una recente sentenza della Consulta che boccia la restrizione, ma al momento l’INPS non ha ancora recepito tale orientamento per cui bisogna rispettarla.
Tenga presente che la Quota 103 prevede il ricalcolo interamente contributivo della pensione, che in presenza di molti versamenti anteriori al 1996 può penalizzare sensibilmente l’importo dell’assegno. E comporta anche un ulteriore svantaggio, perché fino al compimento dell’età per la pensione di vecchiaia (ad oggi 67 anni) l’importo corrisposto non può superare le quattro volte il minimo INPS.
Quindi, valuti se le conviene piuttosto aspettare un anno e dieci mesi per maturare invece il diritto alla pensione anticipata piena, che non prevede invece alcun ricalcolo contributivo.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz