A partire dal 2026, stipendi e pensioni bloccati per i dipendenti pubblici che ricevono emolumenti superiori a 2.500 euro ma che hanno anche debiti tributari: lo prevede l’articolo 10 (commi 4 e 5) del testo bollinato del disegno di Legge di Bilancio 2025, in attesa di iniziare il suo iter parlamentare alla Camera.
Con questa novità, sostanzialmente, gli statali vengono equiparati alle imprese per quanto riguarda lo stop ai pagamenti da parte della PA in presenza di debiti tributari che superano una determinata soglia.
Stop stipendio e pensione PA con debiti tributari
La misura in Legge di Bilancio 2025 inserisce un comma 1 bis all’articolo 48-bis del dpr 602/1973, che include le “somme dovute a titolo di stipendio, di salario o di altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento” nella sospensione dei pagamenti da parte della PA per chi ha debiti tributari con somme a ruolo per importi complessivi pari ad almeno 5mila euro.
Per i dipendenti della PA che hanno ricevuto multe o cartelle di pagamento per debiti pendenti con l’Agenzia delle Entrate o altro Ente pubblico, dunque, il superamento dell’importo complessivo di 5mila euro a ruolo comporterà automaticamente al blocco del pagamento dello stipendio e delle indennità di licenziamento, così come l’accredito della pensione, anche se ci sono dei limiti.
La sospensione dei pagamenti scatterà qualora gli emolumenti spettanti siano di importo superiore ai 2.500 euro e comunque sempre nei limiti di legge previsti per la pignorabilità.
Come si applica il blocco dei pagamenti
Saranno i datori di lavoro pubblici a verificare l’esistenza di cartelle o altri debiti con il Fisco che coinvolgono i dipendenti. In caso di esito positivo dei controlli, ossia se viene accertata l’esistenza di somme a ruolo oltre la soglia prevista per legge, metteranno in atto il blocco dello stipendio o degli altri emolumenti, tenendo conto dei limiti di pignorabilità.
Tali somme serviranno a ripagare gradualmente il debito a ruolo fino alla sua completa estinzione. Soltanto a quel punto riprenderà il versamento pieno dello stipendio o della pensione.