Accelerazione improvvisa sulla Manovra 2025, con il Governo l’approva nella serata del 15 ottobre, insieme al DPB (Documento Programmatico di Bilancio) da inviare alla Commissione Europea.
Evidentemente, i tecnici di Palazzo Chigi e del Ministero dell’Economia sono riusciti a far quadrare i conti per approvare la Legge di Bilancio: in base alle anticipazioni, si attende una Finanziaria da 25 miliardi.
Facciamo il punto sulle novità in arrivo alla luce delle ultime anticipazioni.
Taglio cuneo fiscale e riduzione IRPEF
Non ci sono dubbi sulla proroga della riduzione a tre aliquote IRPEF già operata quest’anno, con primo scaglione del 23% fino a 28mila euro. Per sapere se ci sarà anche l’estensione del secondo scaglione del 35% ai redditi medi (50-60mila euro) bisogna invece attendere notizie ufficiali.
L’altra misura certa è la riduzione del cuneo fiscale in busta paga per i redditi fino a 35mila euro. Anche in questo caso c’è una percentuale di incertezza: potrebbe esserci una semplice proroga annuale del meccanismo già noto oppure (operato anche in forma mista: decontribuzione fino a 25mila euro e detraione IRPEF fino a 35mila) lo sgravio potrebbe divenire strutturale come da programmi di medio termine inseriti nel Piano Strutturale di Bilancio (PSB 2025-2029) redatto a settembre, in ottemperanza alle nuove regole del Patto di Stabilità UE.
Le altre misure annunciate in Manovra 2025
Tra le altre disposizioni attese (e su cui non si attendono particolari sorprese), segnaliamo:
- proroga dell’innalzamento dei fringe benefit esentasse, che potrebbero essere fissate a quota massima pari a 1.500/2mila euro per tutti, senza più differenza tra coppie con o senza figli;
- aliquota al 5% per l’imposta sostitutiva sui premi di produzione:
- decontribuzione per le madri lavoratrici con almeno due figli anche per il 2025 (ma potrebbe essere limitata a tre figli);
- Flat tax del 15% sull’indennità di specificità dei medici, che sostanzialmente defiscalizza parte dello stipendio.
Il capitolo pensioni
Non sembrano esserci in vista novità particolari per quanto riguarda le pensioni oltre alla proroga degli strumenti di flessibilità in uscita già esistenti: APe Sociale, Opzione Donna e Quota 103 dovrebbero essere confermati anche per il 2025. Possibile anche un nuovo aumento delle pensioni minime, fino a 621 euro o poco più. Niente nuovi tagli sulle rivalutazioni dei trattamenti previdenziali legate all’inflazione, ma non si esclude una perequazione parziale per gli assegni di importo superiore a quattro volte il minimo ed un’aliquota del 22% per chi prende almeno dieci volte il minimo.
Tassa extra-profitti e spending review
Fino all’ultimo, proseguirà poi la trattativa sugli extra prelievi fiscali a carico di banche o aziende di grandi dimensioni con utili in crescita anche grazie a favorevoli elementi contingenti. E’ una delle misure che servono a reperire le risorse necessarie per finanziare la Manovra.
Ci sono 9 miliardi abbondanti che si liberano grazie al rapporto deficit/PIL migliore delle attese nel 2024 e altri 6 miliardi che provengono da entrate fiscali in crescita. Mancano all’appello circa 10 miliardi, parte dei quali potrebbero arrivare da tassazioni straordinarie ma anche da spending review sui ministeri.
Il calendario della Manovra 2025
Le certezze si avranno nella serata del 15 ottobre, con l’approvazione in Consiglio dei Ministri del disegno di legge di bilancio. Per conoscere poi le misure precise bisognerà attendere il testo vero e propria della legge, che dovrebbe arrivare alla Camera entro il 20 ottobre, o pochi giorni dopo. A quel punto, inizierà l’iter parlamentare, che deve concludersi entro fine anno per l’entrata in vigore il 1° gennaio 2025.
Il CDM del 15 ottobre approva anche il Documento Programmatico di Bilancio, che invece deve essere inviato alla Commissione UE: il DPB illustra a Bruxelles le principali linee della Manovra, sia in termini di coperture sia in relazione alle principali misure previste.