La riforma dei bonus edilizi prevista per il 2025 porterà novità rilevanti per le detrazioni fiscali legate al settore immobiliare.
L’obiettivo principale del Governo è quello di razionalizzare gli incentivi, concentrandosi sulle prime case e sugli interventi di efficientamento energetico, in linea con la direttiva europea “Case Green”.
Vediamo di seguito le prime anticipazioni.
Detrazione unica al 65% per efficienza energetica
Al centro della riforma ci sarebbe è l’introduzione di un bonus unico al 65% riservato agli interventi che migliorano l’efficienza energetica degli edifici. Gli interventi detraibili includeranno il cappotto termico, la sostituzione degli infissi, le pompe di calore e l’aggiornamento dell’impianto di riscaldamento.
Il tutto, in linea con gli obiettivi della direttiva UE sull’abbattimento delle che prevede una significativa riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2035, con obblighi per le abitazioni a bassa efficienza energetica.
Stop al Bonus Ristrutturazioni per seconde case
Dal 2025, il Bonus Ristrutturazioni attualmente fissato al 50% per tutte le abitazioni, subirà quindi un ridimensionamento:
- la detrazione sarà limitata agli interventi di efficientamento della prima casa, con una priorità per i contribuenti a basso reddito e per le abitazioni con classi energetiche basse;
- non sarà più possibile ristrutturare seconde o terze case con l’aiuto del Fisco;
- sarà esclusa la possibilità di usufruire del bonus per immobili di lusso.
Saranno quindi escluse le detrazioni sulle spese sostenute per le seconde case, che fino ad oggi rientravano nel regime del Superbonus o delle ristrutturazioni ordinarie.
In pratica, si chiude l’era storica del Bonus Ristrutturazioni al 50% per interventi di recupero edilizio.
E’ quanto emerge dalle prime dichiarazioni di Governo (per voce della Premier Giorgia Meloni e del Ministro del’Economia, Giancarlo Giorgetti), noché dagli orientamenti di legge già messi nero su bianco: il DL 39/2024 prevede già che il Bonus Ristrutturazioni scenda al 30% dal 2028, ma in Manovra 2025 è attesa in realtà una stretta ben più severa.
I bonus a rischio abolizione
Tra i bonus edilizi, al momento non è stata data conferma per il 2025 né del Bonus Mobili, nè del Bonus Verde. Stesso discorso per l’Eco-Sismabonus sulle parti comuni degli edifici.
Per tutti gli altri bonus, ad ora, sono previste aliquote e massimali ridotti, ma sullo sfondo c’è un intervento molto più netto e radicale, alla luce degli orientamenti sopra descritti.
Pianificazione triennale e sostegno alle fasce deboli
La riforma delle detrazioni edilizie prevede un piano triennale 2025-2027 per gestire le risorse finanziarie in modo sostenibile e focalizzare le detrazioni sui lavori strutturali che portino benefici duraturi.
Il governo ha anche annunciato misure a sostegno delle famiglie a basso reddito, con la possibilità di convertire le detrazioni IRPEF in contributi monetari per i soggetti incapienti. Questo permetterà di allargare la platea dei beneficiari anche a chi, con i precedenti bonus, non aveva potuto accedere agli incentivi a causa della mancata capienza fiscale.
Polizza obbligatoria per interventi edilizi
Un’altra importante novità della riforma dei bonus casa è l’introduzione dell’obbligo di polizza assicurativa post-intervento, che garantirà la qualità dei lavori eseguiti. Questo strumento è stato pensato per evitare problematiche legate a lavori realizzati ad esempio con materiali di scarso valore, come successo durante l’applicazione del Superbonus.
La polizza vuole quindi essere sia una forma di tutela per i cittadini sia una garanzia per lo Stato, assicurando che gli interventi siano eseguiti a regola d’arte.
Focus su efficienza energetica e periferie
Il governo intende incentivare ulteriormente gli interventi nelle aree più svantaggiate, con una particolare attenzione alle periferie urbane e nei territori a più bassa efficienza energetica. Nello specifico, saranno avviati progetti specifici con il coinvolgimento attivo dei Comuni per monitorare e dirigere gli interventi di rigenerazione.
Secondo il Ministro dell’Ambiente, l’integrazione di tecnologie avanzate come il BIM (Building Information Modeling) permetterà di monitorare la qualità degli interventi e garantirà trasparenza negli investimenti pubblici.
Cosa aspettarsi dal 2025
La riforma dei bonus edilizi segnerà un cambiamento radicale nell’ambito delle agevolazioni fiscali che tutti conosciamo e utilizziamo da anni, mettendo al centro la sostenibilità e l’efficienza energetica a scapito dei lavori “meno urgenti” dal punto di vista degli obiettivi del Green Deal UE.
Con la detrazione unica al 65%, l’obbligo di polizza assicurativa e il focus sulle prime case, il Governo punta a ridurre sì le emissioni degli edifici ma soprattutto a ottimizzare le risorse pubbliche, allineandosi agli obiettivi europei per il 2035 che non possono essere procrastinati ma per i quali ad oggi mancano del tutto gli strumenti agevolativi per poterli raggiungere.
Di fatto, sarebbe necessario introdurre anche nuovi strumenti finanziari di supporto, come finanziamenti a tasso agevolato per i lavori di efficientamento, soprattutto per chi vive in condizioni di povertà energetica.