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CPB, sanatoria approvata: come calcolare l’imposta ridotta

di Barbara Weisz

30 Settembre 2024 15:14

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Sanatoria conflat tax su un imponibile ridotto, ecco cosa prevede l'emendamento decreto Omnibus approvato per chi aderisce al CPB e come funziona.

Le commissioni Bilancio di Camera e Senato hanno approvato l’emendamento al decreto Omnibus sul condono per le annualità 2018-2022 per chi aderisce al Concordato Preventivo Biennale. Si tratta di un ravvedimento speciale che consente di regolarizzare le annualità sucessive al 2018 versando un’imposta ridotta e calibrata sull’indice di affidabilità fiscale.

E’ l’ultimo tassello di modifica della norma sul CPB, introdotta dal Decreto Legislativo 13/2024: il nuovo strumento è destinato a Forfettari e Partite IVA che applicano gli ISA e permette di concordare un imponibile su cui pagare le tasse evitando controlli e sanando eventuali redditi non dichiarati.

Le regole del CPB dopo le ultime modifiche

Possono aderire al CPB i soggetti ISA oppure i contribuenti forfettari, pagando le tasse per due anni (uno solo nel caso dei Forfetari) su un imponibile concordato con il Fisco, partendo dalle dichiarazioni e da una serie di fattori anche macroeconomici.

Grazie a una modifica introdotta ad agosto (tramite il dlgs 108/2024), sulla differenza di reddito fra quello dichiarato l’anno precedente e quello concordato, è possibile pagare una flat tax opzionale che varia a seconda dell’ISA (ma con soglia minima di mille euro):

  • 10% con ISA pari almeno a 8;
  • 12% con ISA fra 6 e 8;
  • 15% con ISA fino a 6.

Per i periodi di imposta 2020 e 2021 l’imposta sostitutiva viene diminuita del 30%.

Ad esempio, un contribuente che ha calcolato un imponibile di 2mila 500 euro, avendo un’alta affidabilità fiscale applicherebbe la flat tax del 10% e quindi dovrebbe pagare un’imposta di 250 euro, ma considerato il minimo di mille euro pagherà tale cifra.

Il contribuente può comunque scegliere di applicare le ordinarie aliquote fiscali della sua fascia di reddito all’intera somma.

Come funziona la sanatoria CPB

Con l’ultima modifica al Decreto Omnibus è stata introdotta la sanatoria sulle annualità pregresse ancora accertabili (dal 2018). Questa novità consente a chi aderisce al Concordato Preventivo di correggere eventuali irregolarità nelle dichiarazioni degli anni precedenti: facendo emergere nuove basi di reddito, si paga un’imposta sostitutiva sulla maggiorazione di gran lunga più conveniente rispetto alle aliquote ordinarie essendo calcolata su un imponibile scontato.

Aliquote per il calcolo dell’imponibile emerso

Nello specifico, si pagano le tasse su una percentuale del maggior reddito dal 5% al 50% a seconda del punteggio di affidabilità fiscale:

  • 5% con punteggio ISA pari a 10;
  • 10% con punteggio tra 8 e 10;
  • 20% con punteggio ISA tra 6 e 8;
  • 30%con punteggio ISA tra 4 e 6;
  • 40% con punteggio ISA tra 3 e 4;
  • 50% se l’indice è inferiore a 3.

Quindi, un contribuente che per ipotesi vuole sanare l’annualità 2019 dichiarando 50mila euro in più, se ha un punteggio ISA massimo calcolerà il dovuto applicando l’aliquota fiscale su un imponibile di 2.500 euro (il 5% di 50mila).

Come e quando si versa l’imposta per la sanatoria CPB

L’imposta sostitutiva si versa  entro il 31 marzo 2025 e, per il periodo di imposta 2018, entro il 30 novembre 2024. Si può rateizzare in un massimo di 24 rate mensili di pari importo maggiorate di interessi calcolati al 2% annuo.

Il mancato pagamento, in tutto o in parte, di una delle rate successive alla prima entro il termine della rata successiva comporta la decadenza dal beneficio della rateazione e l’iscrizione a ruolo degli importi ancora dovuti. La cartella di pagamento è notificata, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del terzo anno successivo a quello di decadenza dalla rateazione. Non solo: i termini per l’accertamento, in caso di mancato o parziale pagamento di una rata, sono prorogati di 24 mesi.

Gli altri vantaggi dell’adesione al CPB

L’adesione al CPB evita controlli, ispezioni o verifiche ai fini delle imposte sui redditi e dell’VA per le annualità sanate, con le seguenti eccezioni:

  • intervenuta decadenza dal concordato preventivo biennale;
  • applicazione di una misura cautelare, personale o reale, oppure notifica di un provvedimento di rinvio a giudizio per una serie di reati civili o penali commessi dal 2018 al 2023 (i reati sono contenuti nel decreto legislativo 74/2000, nell’articolo 2621 del codice civile e negli articoli 648-bis, 648-ter e 648-ter 1 del Codice Penale);
  • decadenza dalla rateazione.

Un decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze, da adottare entro il 31 gennaio 2025, stabilirà le disposizioni attuative.