Smart working a Scuola: lavoro agile anche per insegnanti?

Risposta di Barbara Weisz

1 Ottobre 2024 11:08

Diletta chiede:

Sono un’insegnante e a gennaio il mio dirigente si è rifiutato di concedermi, per motivi di salute, il lavoro agile perchè non previsto dal contratto. Alla luce della direttiva Zangrillo può concedermi lo smart working?

La Direttiva Zangrillo prevede la possibilità di concedere lo smart working a lavoratori fragili. Anzi, direi che stimola i dirigenti pubblici (in teoria, sono compresi anche i DSA della Scuola) ad autorizzare lo smart working per i dipendenti che lo richiedano per motivi di salute. Non c’è però un obbligo, non essendoci più una legge che assicura tale diritto. Mi spiego meglio.

Durante il Covid, era previsto il diritto allo smart working per determinate categorie di lavoratori fra cui i cosiddetti “fragili”, ossia affetti da determinate patologie. Questa norma garantiva al lavoratore il diritto allo smart working a fronte di una sua richiesta e il datore di lavoro non aveva discrezionalità di scelta, ma doveva concedere il lavoro agile.

Oggi, invece, questa norma è decaduta e, per i dipendenti pubblici è nel frattempo intervenuta la Direttiva Zangrillo, volta a «garantire, ai lavoratori che documentino gravi, urgenti e non altrimenti conciliabili situazioni di salute, personali e familiari, di svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile, anche derogando al criterio della prevalenza dello svolgimento della prestazione lavorativa in presenza».

Le cito un altro passaggio della stessa direttiva: «nell’ambito dell’organizzazione di ciascuna amministrazione sarà, pertanto, il dirigente responsabile a individuare le misure organizzative che si rendono necessarie, attraverso specifiche previsioni nell’ambito degli accordi individuali, che vadano nel senso sopra indicato».

I pratica, a fronte di una sua richiesta, il dirigente ha uno strumento normativo attivabile per concederle lo smart working, ma potrebbe negarglielo qualora l’organizzazione del lavoro da lei svolto (e l’insegnamento scolastico è obiettivamente difficile da organizzare a distanza) non risultasse pienamente compatibile con il lavoro agile.

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Risposta di Barbara Weisz