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Riforma IRPEF e pensioni 2025, le richieste di maggioranza in Manovra

di Teresa Barone

13 Settembre 2024 09:00

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Proposte su Fisco e Pensioni in Manovra 2025: riduzione aliquote IRPEF, zero tasse fino a 12mila euro, aumenti pensioni minime, aiuti prima casa e giovani.

Abbattere il debito pubblico per incentivare la crescita e tagliare il taglio del cuneo fiscale per agevolare le imprese che assumono: queste le prime istanze che Forza Italia sta portando sul tavolo del Governo, stando alle dichiarazioni del Ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Intervistato a margine della convention dei giovani di Forza Italia tenutasi a Bellaria, il Ministro ha condiviso i prossimi obiettivi e le proposte da avanzare al Governo Meloni, sottolineando la necessità di intervenire sull’economia reale.

Proposte FI per la Legge di Bilancio 2025

In tema di aliquote IRPEF, in particolare, Tajani ha confermato l’intenzione di spingere il Governo ad applicare una nuova riduzione, passando dal 35 al 33% fino a 60mila euro di reddito, annunciando anche la creazione di una zona “zero tasse” fino alla soglia dei 12mila euro:

Vogliamo lavorare sulle aliquote IRPEF, passando dal 35 al 33% fino a 60mila euro di reddito, alzando dunque il tetto minimo di chi trae beneficio. Riteniamo necessaria una zona “zero tasse” fino ai 12mila euro.

È sempre il Ministro degli Esteri a illustrare altre proposte relative alle pensioni minime e agli aiuti per l’acquisto della prima casa, ma non solo:

rimpinguare i fondi di garanzia per l’acquisto prima casa e per l’università. E infine, sempre trovando le coperture, un ulteriore intervento sulle pensioni minime.

Manovra e PSB: pronte le linee guida

Nel frattempo, nell’ultimo vertice di maggioranza il ministro dell’Economia Giorgetti ha illustrato le linee guida per la stesuda del documento da inviare a Bruxelles con il Piano Strutturale di Bilancio finalizzato al graduale risanamento del debito pubblico e alla riduzione del deficit eccessivo che ha reso l’Italia srvegliata speciale UE nell’ambito del Patto di Stabilita europeo. Il PSB si lega a doppio nodo alla Manovra 2025, dovendo in entrambi casi tenere conto l’uno dell’altro.

Il Piano Strutturale di Bilancio sarà presentato alla Commissione Europea a ottobre, dopo il necessario iter parlamentare.

L’Italia chiederà di agire con un programma in sette anni, in modo da diluire l’inevitabile stretta.

Taglio tassi BCE: verso un nuovo quadro di finanza pubblica

Con il taglio dei tassi sul costo del denaro deciso dalla BCE il 12 settembre, si riducono gli interessi sul debito pubblico italiano. Una buona notizia per la Manovra 2025 ormai in via di definizione. La riduzione di 0,25 punti libera infatti risorse.

Nell’ultimo DEF (Documento di Economia e Finanza), il Governo aveva riservato circa 89 miliardi di euro per gli oneri sul debito. Con il taglio dei tassi si potrà intervenire con un aggiustamento che sblocca fondi per la Legge di Bilancio.

A tal fine, andranno rifatti conti e ridefinito un nuovo quadro di finanza pubblica, che prevedibilmente andrà approvato entro il 17 settembre, data in cui sarà messo a punto lo schema del Piano Strutturale di Bilancio da sottoporre alla UE.

Le prime reazioni del centrodestra all’indomani della riduzione dei tassi da parte del board di Francoforte sono state comunque tiepide. In linea generale, si auspicava meno prudenza. Dichiarazioni in questo senso sono state rilasciate non soltanto dal Ministro degli Esteri Tajani ma anche da quello delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.