Sono numerosi gli utenti della telefonia e della Pay TV chiamati ad affrontare aumenti e rincari relativi alle tariffe e abbonamenti sottoscritti in passato, aumenti spesso improvvisi e solitamente comunicati in modo poco chiaro dagli stessi operatori.
Nell’ultimo periodo, infatti, ad alzare i prezzi degli abbonamenti sono stati diversi operatori, incrementando i costi e generando non poca confusione negli stessi consumatori.
Se l’abbonamento DAZN standard costa 34,99 euro (la variante Plus è aumentata di 10 euro, raggiungendo 59,99 euro), il pacchetto calcio di SKY costa 7,99 euro al mese contro i 5 euro precedenti, mentre il pacchetto Sport passa da 15,20 a 23,99 euro al mese.
Per difendersi dagli aumenti e informarsi sui rincari, i consumatori possono fare riferimento alle direttive Agcom : l’Autorità ha stabilito che l’adeguamento delle tariffe non può essere effettuato prima di un anno dall’attivazione del contratto.
È importante sapere che sul contrato è sempre specificato se la tariffa proposta è bloccata per un anno, mentre l’assenza della dicitura “per sempre” implica che l’operatore può modificare i prezzi.
Ogni operatore, inoltre, ha l’obbligo di comunicare gli aumenti almeno 30 giorni prima, mentre il consumatore ha il diritto di recedere entro 60 giorni dall’avviso senza versare costi aggiuntivi.
Disdire in anticipo rispetto a quanto riportato sul contratto, invece, può comportare una spesa da sostenere.
L’Agcom, infine, ha dettato nuove regole per migliorare l’assistenza clienti imponendo non solo che il servizio sia gratuito e che l’opzione “per parlare con un operatore” dei Call Center sia esplicita, ma anche che l’opzione “per presentare un reclamo” sia collocata al primo livello che contiene le scelte automatiche da selezionare.