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Partite IVA, aumentano le nuove aperture

di Anna Fabi

11 Settembre 2024 10:56

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Partite IVA in Italia: in aumento le nuove aperture nel secondo trimestre 2024, boom di persone fisiche, traina il Nord Italia ma spicca il Lazio.

Nel secondo trimestre del 2024 sono state aperte 121.542 nuove Partite IVA, segnando un incremento del 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2023.

L’aggiornamento dell’Osservatorio, pubblicato dal Ministero delle Finanze, evidenzia significative variazioni in base alla natura giuridica, al territorio, ai settori produttivi e alle caratteristiche demografiche delle persone fisiche titolari delle nuove aperture.

Nuove Partite IVA: boom di persone fisiche

La maggior parte delle nuove partite IVA (67,5%) è stata aperta da persone fisiche, seguite dalle società di capitali con il 24,7% e dalle società di persone con il 3,2%. Un ulteriore 4,6% è rappresentato dai non residenti e altre forme giuridiche, in prevalenza società di commercio online.

Interessante notare che, rispetto al secondo trimestre del 2023, le società di capitali hanno registrato un incremento del 12,4%, le società di persone dell’11,9% e i non residenti e altre forme giuridiche del 3,9%.

Tuttavia, le aperture da parte delle persone fisiche sono in lieve calo (-1,1%).

Forfetario per la metà delle nuove aperture

Nel trimestre in esame, 56.020 soggetti hanno aderito al regime forfetario, rappresentando il 46,1% del totale delle nuove aperture. Tuttavia, questo dato segna una lieve flessione dell’1,1% rispetto allo stesso periodo del 2023.

Analisi per genere ed età: spazio i giovani

Per quanto riguarda le persone fisiche, il 61% delle nuove aperture è stato effettuato da uomini, mentre le donne rappresentano il restante 39%. In termini di età, il 48% delle nuove partite IVA è stato aperto da persone con meno di 35 anni, mentre il 30,9% da soggetti tra i 36 e i 50 anni.

L’unica fascia d’età a registrare un aumento rispetto al secondo trimestre del 2023 è quella compresa tra i 51 e i 65 anni (+2,9%), mentre la classe over 65 ha subito una diminuzione delle nuove aperture (-2,6%).

Ripartizione territoriale: predomina il Nord

Dal punto di vista territoriale, il 46,5% delle nuove aperture di partita IVA è localizzato nelle regioni del Nord Italia, il 21,9% nel Centro e il 31,3% al Sud e nelle Isole.

Le regioni che hanno mostrato i maggiori incrementi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sono il Lazio (+11,6%), il Friuli Venezia-Giulia (+6,5%) e la Campania (+6,1%). Al contrario, le regioni con i maggiori cali sono state la Valle d’Aosta (-11,3%), le Marche (-8,9%) e il Molise (-8,3%).

Settori produttivi: commercio in testa

Il settore che ha visto il maggior numero di nuove aperture di partita IVA è stato il commercio, che ha rappresentato il 18,6% del totale. A seguire, il 17,1% delle nuove aperture si è concentrato nelle attività professionali e il 10,3% nelle costruzioni.

Complessivamente, il 60% dei nuovi avviamenti è avvenuto nei primi cinque settori, che includono anche il settore dei servizi di alloggio e ristorazione (+2%) e l’agricoltura (+1,9%).

Aperture straniere: trend stabile

Un dato interessante riguarda il 21,9% delle nuove aperture di Partita IVA effettuate da soggetti nati all’estero, percentuale che risulta in linea con quella registrata nello stesso periodo dell’anno precedente (21,5%).

Conclusioni: dati in positivo

L’Osservatorio sulle partite IVA per il secondo trimestre 2024 mostra una crescita generale nelle aperture di nuove attività, soprattutto tra le società di capitali e persone, con una forte concentrazione al Nord Italia e in specifici settori come il commercio e le attività professionali.

Nonostante la leggera flessione delle aperture da parte delle persone fisiche e del regime forfetario, il trend generale resta positivo, con dati che riflettono una crescente dinamicità economica, soprattutto nelle regioni più industrializzate del Paese.