Produzione industriale in crisi, fiducia imprese in calo

di Barbara Weisz

11 Settembre 2024 12:25

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In un anno la produzione industriale ha perso il 3,3% ed in flessione c'è anche la fiducia delle imprese manifatturiere: analisi e dati ISTAT.

Dato negativo per la produzione industriale, pur nell’ambito di un’economia che cresce coerentemente con la media europea. Secondo l’ISTAT, a luglio è calata dello 0,9% rispetto al mese precedente e del 3,3% su base annua.

Particolarmente negativi i dati di tessile e abbigliamento e dei mezzi di trasporto, che incamerano la crisi dell’auto.

Produzione industriale in calo in tutta Europa

Il focus della nota sempre dell’ISTAT sull’andamento dell’economia italiana nei mesi estivi di luglio e agosto segnala che «la fase di discesa dell’indice della produzione industriale, comune anche ad altri Paesi dell’Ue e particolarmente marcata in Germania, non sembra ancora conclusa». In Germania la produzione industriale in luglio è scesa del 2,4% mensile e del 5,3% tendenziale.

I dati macroeconomici tedeschi in generale continuano a mostrare segali di crisi, il pil del secondo trimestre è negativo, -0,1%, inizia a profilarsi il rischio di un anno in stagnazione.

In termini di crescita l’Italia è invece in linea con la media europea, l’ISTAT misura un aumento del PIL dello 0,2%, con il quarto tasso di crescita consecutivo. Ma la voce relativa alla produzione industriale è particolarmente negativa anche in Italia.

L’andamento della produzione industriale in Italia

La contrazione, prosegue l’istituto di statistica, è stata eterogenea fra i settori produttivi. A partire dal 2022 l’indicatore per i beni strumentali, inizialmente in espansione, ha successivamente segnalato una contrazione per più del 50% dei settori. L’indice relativo ai beni di consumo, al contrario, «a partire da gennaio 2024 ha evidenziato un incremento della quota di settori in espansione, proseguita anche nei mesi più recenti».

Da maggio 2022 al luglio scorso, la produzione industriale in Italia ha perso il 6,7%. Per quanto riguarda la flessione di luglio, su base congiunturale l’unica eccezione è rappresentata da energia, prodotti petroliferi raffinati, altre industrie manifatturiere e riparazione e installazione macchine. A livello tendenziale resta positivo anche l’andamento di industrie alimentari e tabacchi, che però a luglio segnano una flessione superiore all’1%, e di computer ed elettronica.

Il contesto economico

Altro elemento negativo, la flessione della fiducia delle imprese manifatturiere, che in agosto ha continuato a evidenziare una flessione, in particolar modo in relazione ai giudizi sugli ordini e alle attese di produzione. Sale però complessivamente l’indice di fiducia delle imprese, in particolare grazie ai servizi.

Deboli gli scambi di beni, nella prima metà calo delle vendite di prodotti italiani in quasi tutti i comparti manifatturieri, ad eccezione dei prodotti alimentari, bevande e tabacco, farmaceutica,altri prodotti manifatturieri (articoli sportivi, giochi, preziosi, strumenti musicali e medici), computer apparecchi elettronici e elettrici.

Vanno invece bene i dati sull’occupazione, in crescita in luglio a fronte invece del calo della disoccupazione, nel secondo trimestre 2024 il tasso di posti vacanti nelle imprese scende al 2%, dal precedente 2,1%. Ma peggiorano le attese sull’andamento dell’occupazione nei prossimi mesi, in particolare nelle costruzioni e nel commercio al dettaglio.

L’inflazione resta sotto la media europea.