Netpop presenta alle imprese il consumatore del Web 2.0

di Noemi Ricci

9 Marzo 2009 10:00

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Un nuovo studio pubblicato da Netpop Research traccia l'identikit del consumatore nel mondo del Web 2.0, suggerendo alle imprese come modificare il proprio business per adeguarsi al cambiamento

Con una crescita del 93% dal 2006 ad oggi, i social network stanno rivoluzionando il modo di comunicare e fare acquisti: secondo gli analisti, il loro impatto sulle tendenze di mercato e sulle strategie di business è solo agli inizi.

Il report tagato Netpop ResearchConnect: Media Shifts to Social” fornisce interessanti informazioni sulle tendenze degli utenti a banda larga negli Stati Uniti, rivolgendosi alle aziende che investono nel Web per ilklustrare loro come le reti sociali modifichino abitudini dei consumatori e definiscano nuovi target commerciali.

Secondo il report, a contribuire maggiormente al fenomeno del Web 2.0 sono sorprendentemente le persone al di fuori della classe media: hanno circa 33 anni e sono sono sia uomini che donne, i primi di età superiore alle seconde.

Secondo quanto emerso dal sondaggio effettuato da Netpop tra 4384 utenti a banda larga, le persone con un reddito medio annuo tra i 50.000 e i 75.000 dollari tendono a contribuire meno di quelli più ricchi o più poveri.

Sarebbero dunque 7 milioni gli americani che tenderebbero a vivere gran parte della propria vita su Internet, il 18% di tempo in più speso a comunicare con gli altri sul web rispetto al 2006.

E lo farebbero utilizzando più di un dispositivo: un abitudine che sembra essersi consolida grazie alla grande diffusione di dispositivi che consentono la navigazione su web sempre e ovunque come gli smartphone ed i netbook.

Sulla base dei risultati ottenuti, Netpop suggerisce alle imprese che investono nel Web di concentrarsi maggiormente su contenuti generati dagli utenti per soddisfare la domanda dei consumatori, utilizzando sia funzioni di customer service che di consumer intelligence.

Infine, andrebbero sviluppati nuovi modi per coinvolgere i consumatori, per permettere alle imprese di ascoltare e promuovere il proprio marchio attraverso la condivisione di informazioni basate sul rispetto reciproco e la comunicazione trasparente.