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Manovra 2025: lavoro, pensioni, fisco e nuovi tagli

di Barbara Weisz

3 Settembre 2024 09:16

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In Manovra 2025 si confermano accorpamento degli scaglioni IRPEF, sgravi INPS in busta baga e bonus assunzioni ma in arrivo c'è un mini-taglio alle detrazioni fiscali e poche novità sulle pensioni.

La Legge di Bilancio 2025 sarà «seria ed equilibrata», e «confermerà alcune priorità come la riduzione delle tasse, il sostegno a giovani, famiglie e natalità, e interventi per le imprese che assumono». Così il comunicato emesso al termine del vertice di maggioranza di Governo servito a fare il primo punto sulla prossima manovra economica: indicazioni generiche che però individuano alcune priorità dell’Esecutivo Meloni, alle prese con nuovi vincoli europei.

Vediamo le indicazioni emerse e le anticipazioni fornite dai ministeri e dalla stessa presidente del Consiglio.

Manovra sobria da 25 miliardi

L’Italia è sotto osservazione per deficit eccessivo, per cui deve presentare alla Commissione UE un piano di rientro per i prossimi quattro o sette anni, e non potrà ricorrere al disavanzo per finanziare le misure economiche in preparazione.

La premier Giorgia Meloni ammonisce: «la stagione dei soldi gettati dalla finestra e dei bonus è finita e non tornerà fin quando ci saremo noi al Governo». Si tratta di una dichiarazione che ribadisce l’intenzione di predisporre una manovra relativamente sobria, «ispirata al buon senso e alla serietà» per dirla con le parole del capo dell’esecutivo.

Nei giorni scorsi il Sottosegretario all’Economia, Federico Freni, ha fornito una quantificazione, parlando di una legge da 25 miliardi. In effetti, in considerazione delle misure che senza alcun dubbio verranno prorogate (lo ha ribadito, in svariate occasioni, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti) significa che non restano molte risorse per nuove agevolazioni.

Le misure attese in Manovra 2025

Si può dare per certa la proroga della riforma IRPEF con l’accorpamento dei primi due scaglioni, e il taglio del cuneo fiscale nella busta paga dei lavoratori dipendenti.

Probabile anche la conferma del cosiddetto Superbonus assunzioni, ossia la deduzione del 120% sul costo del lavoro. Misura di riforma fiscale attuata al momento per il solo 2024, è appicabile al minor importo fra quello effettivamente riferibile ai nuovi contratti e l’incremento del costo complessivo del personale rispetto all’anno precedente. Rassicurazioni anche sul fronte Assegno unico (ci sono ipotesi di revisione in senso restirittivo che circolano da giorni).

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In tema di lavoro, ci sono ipotesi di una nuova flat tax sugli straordinari: tassazione del 15% sulle ore lavorate in eccesso rispetto a quanto previsto dal contratto.

Taglio alle agevolazioni fiscali

In vista dovrebbe poi esserci una revisione delle tax expenditure, ovvero dei meccanismi di detrazione e deduzione fiscale, concentrata su una serie di voci minori. E’ uno dei capitoli su cui si concentra maggiormente l’attenzione, perché in base alle cifre che circolano da qui devono arrivare risparmi intorno ai 2 miliardi di euro.

Escluse penalizzazioni su spese sanitarie, detrazioni sul lavoro, e anche sulle agevolazioni edilizie principali, come ristrutturazioni o riqualificazione energetica.

Improbabile che vengano anche toccate altre voci di consistente utilizzo da parte dei contribuenti, come ad esempio quelle sul mutuo.

Riforma pensioni in stallo

Quello delle pensioni è capitolo ancora tutto da scrivere. Da una parte la Lega insiste sula Quota 41 che sostituirebbe l’attuale Quota 103, dall’altra Forza Italia vorrebbe un nuovo aumento delle pensioni minime.

E in mancanza di una riforma vera e propria bisogna prorogare le attuali possibilità di flessibilità in uscita: Opzione Donna, APE Sociale e Quota 103 con le eventuali modifiche sopra esposte.

Spending review sulla spesa pubblica

Una cifra analoga è attesa da misure di spending review in capo ai Ministeri, al momento non meglio definite. In questo caso si è parlato di risparmi da realizzare fino a 4 miliardi, ma al momento sono tutte ipotesi.

Le risorse per la Manovra 2025

Il finanziamento della Manovra 2025 sembra destinato a passare soprattutto dall’incremento delle entrate fiscali, che sarà più facilmente quantificabile con i dati sul gettito IRPEF e IRES, attesi alla fine di questa settimana, oltre che con le entrate della Rottamazione quater. Ci vorrà prevedibilente più tempo per calcolare il gettito derivante dal  Concordato preventivo: i contribuenti hanno tempo per aderire fino al 31 ottobre.

Le prime certezze si avranno a fine mese, con la presentazione della NaDEF, la Nota di aggiornamento al Documento di E conomia e Finanza, che conterrà le cifre definitive sul PIL 2024 e quelle da destinare alla manovra economica.

Ma prima, entro il 20 settembre, bisogna inviare a Bruxelles il Piano Strutturale di Bilancio (PSB) con la correzione sul deficit per i prossimi anni. Prevedibilmente verrà approvato entro il 10 settembre in Consiglio dei ministri.