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Costo del denaro: taglio dei tassi atteso a settembre

di Barbara Weisz

22 Agosto 2024 12:08

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In vista a settembre un nuovo taglio dei tassi d'interesse da parte delle banche centrali, FED e BCE, pur con la prudenza necessaria.

Su entrambi i lati dell’Atlantico si attendono nei prossimi mesi allentamenti della politica monetaria, ovvero tagli dei tassi di interesse.

Se la svolta sembra intrapresa con fermezza da parte della FED (la Federal Reserve americana), che a settembre dovrebbe ridurre il costo del denaro, la BCE (Banca Centrale Europea) continua su questo a essere maggiormente prudente. Ma anche in Europa ci sono attese per un taglio, il secondo del 2024, atteso anche in questo caso nella riunione di settembre.

Banche centrali: politiche monetarie a confronto

Le due banche centrali, in reatà, prendono decisioni in scenari economici diversi. Negli USA, gi ultimi dati macroeconomici hanno allontanato lo spettro della recessione, che però resta un rischio esistente. L’Europa a sua volta non viaggia certo a gonfie vele, ma comunque le stime vedono un 2024 in positivo. Ma il faro illuminante delle politiche monetarie resta l’inflazione, che ha continuato a suggerire prudenza anche dopo la svolta di giugno, con il primo taglio ei tassi da un anno e mezzo.

Le attese sui taglio tassi FED

La Federal Reserve prenderà le prossime decisioni di politica monetaria nella riunione del 17 e 18 settembre. Le attese sono tutte per una riduzione che consente all’economia di contrastare i rischi di recessione. Gli ultimi dati, come quello sulle vendite al dettaglio in luglio, hanno allontanato i timori di un’economia in negativo, ma restano i numeri sul mercato del lavoro di luglio, che continuano a rappresentare un capanello d’allarme. L’inflazione rallenta, il 2,9% di luglio è sotto il 3% atteso dagli analisti, e questo rafforza ulteriormente le probabilità di un taglio dei tassi.

Non si esclude che la misura di questo allentamento in vista da parte della banca centrale americana possa essere sostanzioso, pari a mezzo punto. Tendenzialmente, si dà per certo un taglio di almeno 25 punti base, ci sono ipotesi di una riduzione di 50 punti base.

Le attese sul taglio tassi BCE

La BCE si riunisce il 12 settembre per decidere sul costo del denaro. E anche in questo caso le attese sono per una riduzione.

Francoforte ha iniziato ad abbassare i tassi a giugno, con un’inversione di tendenza dopo una lunga stagione di rialzi, ma avvertendo che la strategia monetaria resta restrittiva, perché l’obiettivo primario è riportare stabilmente l’inflazione sotto il 2%, dato ancora non a portata di mano.

Nella successiva riunione di luglio Francoforte ha infatti lasciato i tassi invariati ma per settembre le attese sono per una nuova riduzione di un quarto di punto. Caldeggiata afra gli altri dal presidente dell’ABI, Antonio Patuelli, secondo cui la riduzione di settembre è «molto attesa», perché «occorre combattere la recessione che è in atto, per esempio in Germania, e favorire la ripresa dello sviluppo e dell’occupazione».

Tendenzialmente, pur con tutte le cautele del caso legate all’andamento dei prezzi, la BCS dovrà continuare a tagliare i tassi anche nei prossimi mesi. Il livello dei tassi, attualmente al 4,25%, è destinato a ridursi progressivamente. Un recente studio di Bloomberg stima addirittura sei tagli entro il dicembre 2025, una previsione particolarmente espansiva.

L’impatto del taglio dei tassi sui mutui casa

Le decisioni di politica monetaria impattano sull’economia reale ad esempio in termini di costo dei mutui. Secondo gli ultimi dati di Facile.it l’ultimo taglio dei tassi della BCE di giugno scorso ha provocato un risparmio di circa 18 euro su un tasso variabile il trend al ribasso proseguirà. Una rata variabile che nel 2022 era pari a 733 euro potrebbe arrivare a 670 euro entro 12 mesi.

In uno scenario di tassi in calo, resta comunque più vantaggioso il tasso fisso: su un mutuo da 126mila euro in 25 anni, il tasso fisso parte da un TAN (tasso annuo nominale) al 2,81%, con una rata mensile di 585 euro.