Esiste la possibilità di ricalcolo della pensione con Opzione Donna a quella di vecchiaia raggiunti 67 anni?
Questa possibilità non è prevista. L’Opzione Donna è una scelta definitiva di pensionamento e non una forma di accompagnamento verso la maturazione della pensione di vecchiaia, come ad esempio l’APE sociale.
Quindi, al compimento dei 67 anni, ossia al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia, non cambia nulla: si continuerà a percepire l’assegno previdenziale come calcolato al momento del pensionamento con le regole dell’Opzione Donna.
Vuol dire che l’assegno resta quello liquidato applicando il ricalcolo con il sistema interamente contributivo della pensione, anche in presenza di contributi versati prima del 1996 e dunque potenzialmente ricadenti nel sistema retributivo.
Per capirci: anche dopo i 67 anni non si ha diritto al calcolo della pensione mista o retributiva e si continua a percepire la pensione a suo tempo ottenuta con il sistema contributivo. Resta dunque l’originaria penalizzazione.
Questa forma di flessibilità in uscita, lo ricordiamo, consente di ritirarsi in anticipo, con 35 anni di contributi e 61 anni di età, alle lavoratrici che appartengono a specifiche categorie di aventi diritto: licenziate o dipendenti in aziende con tavoli di crisi aperti, caregiver, disabili almeno al 74%.
In considerazione del fatto che si tratta di una forma definitiva di pensionamento, la lavoratrice deve attentamente valutare pro e contro, soprattutto se ricade nella pensione calcolata con il sistema misto.
- Il vantaggio è che si può uscire prima dal mondo del lavoro, senza peraltro paletti relativi alla possibilità di cumulo con nuovi redditi da lavoro.
- Lo svantaggio è rappresentato dal ricalcolo contributivo, che in alcuni casi può tagliare l’assegno di oltre il 20%.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz