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Caro bollette per le PMI: agevolazioni con la Transizione 5.0

di Teresa Barone

6 Agosto 2024 11:02

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Per le piccole imprese italiane i costi energetici sono ancora tra i più alti d’Europa, con uno svantaggio competitivo persistente: l'allarme CNA.

I costi energetici penalizzano le imprese italiane, soprattutto se di piccole dimensioni. Sono proprio le micro e piccole attività, infatti, a pagare l’energia elettrica più dei competitor europei e anche delle grandi imprese energivore nazionali.

A lanciare l’allarme sul nuovo caro-energia per le imprese è stata la CNA, che punta il dito sulla cancellazione delle agevolazioni a inizio anno, mettendo in evidenza come nel 2024 si sia registrato un nuovo ampliamento della forbice sui prezzi energetici.

Bollette: le piccole imprese pagano sempre di più

Se nel 2023 il peso delle bollette era infatti diminuito rispetto al 2022, non si però è ridotto lo svantaggio competitivo per le piccole imprese sebbene abbiano potuto contare su alcune misure di sostegno come la sospensione degli oneri generali di sistema.

Analizzando i dati, emerge che le imprese nella fascia di consumo fino a 20 MW l’anno hanno speso il 14% in più della media europea per l’energia elettrica (407 euro a MW contro 356 euro nell’UE).

Prendendo in esame la classe di consumi tra 20 e 500 MW l’anno, inoltre, il differenziale scende al 13,5% mentre si azzera per le imprese energivore (oltre 150mila MW). Una microimpresa, infine, ha pagato l’energia elettrica il doppio di una energivora (407 euro rispetto a 198).

Ad oggi, il 40% delle voci in boletta non riguarda strettamente i consumi, penalizzando le piccole imprese che in proporzione scontano un peso maggiore per gli oneri di sistema.

Il faro Transizione 5.0

I costi energetici penalizzano le piccole imprese, sostiene il Presidente Nazionale di CNA, Dario Costantini, secondo cui:

è necessario favorire l’autoproduzione da fonti rinnovabili per abbassare le bollette.

Il Piano Transizione 5.0 potrebbe essere a tal fine uno degli strumenti per intervenire concretamente. E non solo con la promozione dell’autoproduzione. La misura, attiva nell’ambito del PNRR, prevede infatti un articolato regime di crediti d’imposta in relazione a spese energetiche sostenute fino al 31 agosto 2026.

Secondo CNA, dovrebbero essere previsti meccanismi coerenti agli obiettivi, agevolando la platea delle micro e piccole imprese (che rappresentano il 99% del tessuto produttivo italiano), motore strategico dello sviluppo economico del Paese.

=> Credito d'imposta Transizione 5.0: guida agli incentivi

Il Presidente di CNA Modena, Claudio Medici, propone anche una riforma della composizione della bolletta, trasferendo gli oneri di sistema sulla fiscalità generale e introducendo nuovi criteri per le agevolazioni tariffarie (oggi riservate alle imprese energivore): per esempio l’incidenza della spesa energetica sul bilancio aziendale.