Entra in vigore il 2 agosto il decreto che introduce misure per semplificare e rendere più efficaci i controlli amministrativi sulle imprese.
La norma si propone di liberare le aziende da una serie di obblighi, cercando di dare continuità alle attività economiche.
Vediamo in dettaglio cosa prevede.
Valutazione volontaria: come funziona
Il decreto legislativo 12 luglio 2024 n. 103, opera in attuazione della Legge sulla Concorrenza, semplificando i controlli sulle imprese rendendoli più efficaci. Pensata per promuovere una maggiore consapevolezza sui propri obblighi, introduce un sistema di valutazione che tiene conto di nuove norme tecniche (Certificazione UNI) per una serie di ambiti specifici.
Tra le novità, c’è anche la possibilità di attivare un sistema volontario di valutazione del rischio amministrativo, tenendo conto di uno schema che si basa su alcuni ambiti di interesse: protezione ambientale, igiene e salute pubblica, sicurezza pubblica, tutela della fede pubblica, sicurezza dei lavoratori.
Criteri di validazione
Attraverso un organismo di certificazione accreditato, infatti, le imprese possono ottenere l’emissione di un attestato che prende in considerazione una rosa di parametri, tra cui il settore economico, le dimensioni e le caratteristiche dell’attività economica.
Il ruolo delle certificazioni
Inoltre, la valutazione del rischio amministrativo tiene conto anche dei seguenti criteri:
- possesso di almeno una certificazione del sistema di gestione, rilasciata da un organismo di certificazione accreditato ai sensi del regolamento n. 765/2008 del 9 luglio 2008;
- possesso di altre certificazioni, rilasciate sempre sotto accreditamento, riconducibili ai principi ESG (Environmental, Social, Governance);
- esito dei controlli precedenti (tre anni) sull’attività.
=> Linee guida per il controllo di gestione in azienda
Obiettivi della riforma
“Il provvedimento – ha spiegato il Ministro della Funzione Pubblica Paolo Zangrillo – punta ad avviare un percorso che introduce un nuovo approccio nei rapporti tra autorità e imprese, migliorandoli. La ratio di questa riforma, che il Paese attendeva da anni, prevede un cambio di logica: da sanzionatoria diventa preventiva e collaborativa sulla base di una fiducia reciproca che incentiva i comportamenti virtuosi in un’ottica di premialità.