Requisiti pensione a 65 anni nella PA: quali opzioni?

Risposta di Anna Fabi

10 Ottobre 2024 12:21

Luigi chiede:

Lavoro presso un ente locale da aprile 1987, compirò 64 anni il 13 dicembre ed ho 18 mesi di servizio militare riscattati. A 65 anni potrò andare in pensione?

Al 13 dicembre 2024, quando compirà 64 anni, avrà maturato una contribuzione complessiva di 39 anni e 8 mesi (considerando anche il riscatto del militare), non permettendole di fare domanda di pensione anticipata, neppure con la Quota 103.

Anche nell’ambito della Pubblica Amministrazione, infatti, per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria bisogna avere almeno 67 anni mentre per la pensione anticipata servono almeno 41 anni e 10 mesi di contributi, che per gli uomini sale a  42 anni e 10 mesi (art. 24, co. 10, D.L. 201/2011, convertito dalla L. 214/2011).

Se non ha altri periodi contributivi oltre quelli menzionati, raggiungerà quindi tale requisito di 42 anni e 10 mesi soltanto a febbraio 2028.

Anche per il raggiungimento del limite ordinamentale a 65 anni deve attendere di maturare il diritto alla pensione anticipata affinché la sua amministrazione possa collocarla a riposo: se a quella età non può vantare il minimo di anzianità contributiva almeno per la pensione anticipata, infatti, dovrà attendere di maturare i requisiti ordinari per la pensione previsti dalla Legge Fornero.

Per andare in pensione con Quota 103, ovvero a 62 anni di età e 41 anni di contributi, le resterebbero da maturare ulteriori periodi di servizio successivamente al 31 dicembre 2024, al momento data ultima per agganciare il requisito. Non resta che sperare in una proroga della misura, alle medesime condizioni. La Manovra 2025 potrebbe prorogare le attuali formule di flessibilità in uscita (ma anche modificarle o istituirne di nuove).

Un’ulteriore opzione, che potrebbe essere compatibile con il suo caso ma solo se lei rientrasse nella categoria interessarta, sarebbe la pensione anticipata per invalidità (art. 1, comma 8, D.Lgs. 503/1992), disponibile per i dipendenti pubblici che abbiano almeno 15 anni di contribuzione e un’invalidità non inferiore all’80%. Solo se rientrasse in questa casistica potrebbe accedere alla pensione a 65 anni, ma in assenza di invalidità non possono che rimandarla alle modalità ordinarie.

Un’ultima considerazione: nella riforma delle pensioni allo studio del Governo ci sono anche da attendersi sostanziali novità per il comparto del Pubblico Impiego, ma temo che vadano nella direzione opposta a quella sperata, ossia verso l’introduzione di strumenti finalizzati a incentivare la permanenza in servizio piuttosto che l’uscita anticipata.

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