A che punto siamo con la normativa per l’esclusione dei titoli di stato e dei buoni fruttiferi postali dal calcolo dell’ISEE?
L’esclusione dei buoni fruttiferi postali dal calcolo dell’ISEE è una delle novità introdotte nella Legge di Bilancio 2024. La misura mira a incentivare l’acquisto di titoli con garanzia di Stato, rendendo più vantaggioso il possesso di strumenti finanziari come BTP, BOT e BFP per le famiglie.
La Manovra dello scorso anno ha introdotto l’esclusione di questi titoli e buoni fino a un valore massimo di 50.000 euro. Ciò significa che il possesso di questi strumenti finanziari non dovrebbe incidere sull’indicatore ISEE, che viene utilizzato per accedere a diverse agevolazioni sociali.
Tuttavia, al momento, la misura non è ancora operativa. Tutto dipende dall’aggiornamento del regolamento ISEE, ad oggi contenuto nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 159 del 2013, che deve essere revisionato per includere le nuove disposizioni.
Fino a quando questo aggiornamento non sarà effettivamente approvato, i titoli di Stato continuano a essere inclusi nel calcolo dell’ISEE, come del resto è stato chiarito dall’INPS stessa a inizio 2024. Nè è stata neppure fissata una data precisa per l’attuazione del nuovo regolamento.
Pertanto, fino a quando non sarà aggiornato il regolamento ISEE, i titoli di Stato e i buoni fruttiferi postali continueranno a essere inclusi nel calcolo dell’indicatore.
L’unica novità da segnalare è il parere positivo espresso dal Garante Privacy il 9 maggio scorso sullo schema di DPCM contenente le “Modifiche al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 159 recante Regolamento concernente la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE)”.
Si tratta di uno schema di decreto che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha predisposto per rendere attuative le modifiche al regolamento ISEE, sottoponendolo al vaglio dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali.
Una volta terminato il suo iter di legge ed entrato in vigore, l’ultimo passaggio dovrà poi essere l’integrazione del nuovo calcolo da parte dell’INPS.
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Chiedi all'espertoRisposta di Anna Fabi