Cambiare operatore fisso e Adsl: le difficoltà

di Alessandro Longo

Pubblicato 4 Marzo 2009
Aggiornato 4 Aprile 2013 16:19

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Ancora non va tutto liscio in fase di migrazione, soprattutto a causa di codici sbagliati o presunti tali. Ecco i problemi a cui vanno incontro gli utenti

Adesso è più facile cambiare operatore Adsl e/o della telefonia voce, grazie alle nuove regole imposte dall’Autorità garante delle comunicazioni a partire da quest’estate.

Ancora, però, ci sono problemi in fase di passaggio e soprattutto c’è il forte sospetto che alcuni operatori utilizzino alcuni trucchetti per rallentare la fuoriuscita dei clienti.

Ed è un sospetto che è venuto non solo agli utenti, ma anche alla stessa Agcom, che infatti qualche giorno fa – a quanto risulta a PMI.it – ha mandato a tutti gli operatori una lettera di diffida: che rispettino le nuove regole, se non vogliono subire sanzioni.

In particolare, il punto critico del passaggio è il codice di migrazione, che gli utenti devono richiedere al vecchio operatore per poterlo “abbandonare” in modo rapido e fluido. Lo devono poi comunicare all’operatore che hanno scelto e quest’ultimo si occuperà di fare il passaggio senza che l’utente subisca disservizi (al massimo poche ore senza Adsl nella fase di staffetta tra i due operatori).

C’è maretta sulle regole insomma, ma il bilancio è tutto sommato positivo. A parte i problemi relativi al codice di migrazione, le nuove regole hanno migliorato davvero le procedure di cambio operatore e infatti adesso la concorrenza è più fluida.

L’utente non rischia più di restare per giorni senza Adsl, il problema che più scoraggiava i cambi di operatore da parte di chi ha bisogno della banda larga per lavorare.

Altra novità molto gradita è la possibilità di fare passaggi diretti da un operatore in unbundling all’altro (per esempio da Wind a Fastweb), conservando anche il proprio numero di telefono (è supportata la number portability).

In precedenza, era possibile solo passare a/da Telecom Italia in modo diretto (in caso di unbundling). La number portability c’era solo per chi abbandonava Telecom.

Gli operatori stanno quindi sfruttando le nuove norme per provare a “rubare” clienti alla concorrenza, mettendo a punto pagine, sui propri siti con moduli e procedure guidate per il cambio rapido.

Per un aspetto, ancora, che abbandona Telecom Italia ha la strada semplificata, rispetto agli utenti che lasciano altri operatori: non ha bisogno di comunicare il codice di migrazione. Richiesto, invece, per abbandonare la linea voce e/o Adsl di operatori diversi da Telecom.

Come spiegato con chiarezza anche sul sito di Infostrada, infatti, se l’utente ha una linea voce Telecom e l’Adsl di un altro operatore, deve fornire solo il codice di quest’ultima. Se ha la linea voce Telecom e l’Adsl di Telecom o nessuna Adsl, non deve fornire alcun codice.