Finanziamenti o agevolazioni auto per autonomi forfettari

Risposta di Anna Fabi

14 Agosto 2024 09:33

Giampiero chiede:

Ho 58 anni e partita IVA forfettaria con cui fatturo circa 1.500/2000 euro anno, senza altri redditi utili dichiarati. Ho la possibilità di entrare in una rete di consulenza per energia e fotovoltaico: potrei fruire (e da quale eventuale ente) di contributi o finanziamenti agevolati per l’acquisto di un auto per i sopralluoghi?

Per un’attività di consulenza supportata da spostamenti auto, un autonomo a partita IVA potrebbe avere accesso a diversi strumenti di finanziamento e agevolazioni fiscali.

Gestione costi per l’auto di lavoro

Essendo un contribuente forfettario non può accedere alla detrazione IVA sull’auto usata per l’attività lavorativa (di norma al 100% se ad uso esclusivo e al 40% se ad uno promscuo) e neppure alla deduzione dei suoi costi (acquisto, manutenzione, carburante, assicurazioni) dal reddito  di lavoro autonomo (al 100% se per uso esclusivo e al 20% fino a 18.075,99 euro per uso promiscuo).

Sono tipiche agevolazioni a cui accedono le Partite IVA per acquisto, leasing o noleggio a lungo termine. Per quest’ultimo caso, può però verificare specifiche offerte e promozioni proposte dai singoli operatori di mercato.

Se l’acquisto o il noleggio dell’auto rappresenta una spesa significativa e ricorrente, potrebbe essere utile valutare se, nel suo caso, il regime forfettario sia ancora conveniente rispetto a un regime fiscale ordinario, dove le spese relative all’auto potrebbero essere parzialmente dedotte e l’IVA recuperata.

Microfinanziamenti per avvio attività

Il microcredito è uno strumento pensato per le piccole attività e potrebbe rappresentare un’opportunità per ottenere un finanziamento agevolato, anche per l’acquisto di un’auto necessaria per l’attività lavorativa.

Le banche e alcuni istituti di credito, in collaborazione con enti pubblici, offrono questa tipologia di finanziamento fino a 40.000 euro, con condizioni di rimborso agevolate e assistenza tecnica per la gestione del business.

Sul fronte degli incentivi, invece, la gamma delle opportunità sarebbe teoricamente più vasta ma di fatto, nel 2024, la quasi totalità delle agevolazioni è rivolta ad una platea differente dalla sua, essenzialmente fasce deboli come giovani under35, disoccupati e donne.

Incentivi per l’autoimpiego

Esistono poi diverse opportunità a livello nazionale per i lavoratori autonomi con partita IVA, specialmente in settori strategici come l’energia rinnovabile. Spesso, però, tali strumenti sono spesso rivolti ai giovani o a chi vuole avviare una nuova impresa: ad esempio, Invitalia offre da tempo finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto attraverso programmi come gli storici “Resto al Sud” o “Nuove Imprese a Tasso Zero“, quest’anno rimodulati.

Anche il Decreto Coesione ha da poco istituito nuovi strumenti per l’autoimprenditorialità, gestiti sempre da Invitalia e sempre rivolti a giovani e donne disoccupati.

  • Resto al SUD 2.0 è destinata ad imprese, autonomi e professionisti di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia per avvio di nuove attività tramite voucher da 40.000 euro, o 50.000 euro se si investe in beni digitali o destinati al risparmio energetico. Imprenditori e professionisti possono accedere anche a contributi a fondo perduto pari al 75% su un investimento fino a 120.000 euro, oppure 70% fino a 200.000 euro.
  • Per il resto d’Italia i voucher danno da 30.000 euro per imprese, autonomi e professionisti che avviano un’attività , arrivando a 40.000 per beni e servizi innovativi, tecnologici, sostenibili. Previsti anche contributi a fondo perduto al 60-65%.

Considerata la particolare natura del nuovo incarico, può anche consultare il sito della sua Regione o Camera di Commercio locale per verificare la presenza di bandi specifici che erogano incentivi legati alle Rinnovabili. Alcune offrono contributi e finanziamenti agevolati per l’acquisto di attrezzature e beni strumentali, come un’automobile, destinati ad attività imprenditoriali.

In alcuni casi, l’acquisto di beni strumentali (come un’auto) per l’attività d’impresa può essere parzialmente recuperato tramite un credito d’imposta. Lo strumento potrebbe essere disponibile per chi investe in beni strumentali necessari allo sviluppo della propria attività economica.

Le consiglio di rivolgersi a un commercialista per una consulenza specifica, così da individuare le migliori opportunità disponibili in base alla sua situazione personale e all’attività che intende sviluppare.

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Risposta di Anna Fabi