Per poter beneficiare della detrazione per figli a carico è necessario non superare la soglia di reddito consentita. Ma cosa succede se si supera il tetto massimo?
In base alla normativa vigente, sono considerati fiscalmente a carico i figli di età fino a 24 anni che nel 2023 hanno maturato un reddito complessivo uguale o inferiore a 4mila euro, al lordo degli oneri deducibili. Può capitare, tuttavia, che questa soglia venga superata e che il reddito imponibile sua superiore, evento che cambia le carte in tavola e fa decadere dal beneficio.
Con il superamento del limite dei 4mila euro, quindi, la detrazione precedentemente riconosciuta dal sostituto d’imposta nella sua Certificazione Unica deve essere restituita in fase di conguaglio relativo al 730/2024. Si deve quindi eliminare il carico fiscale relativo al figlio dal Prospetto familiari nella dichiarazione precompilata.
Come specifica l’Agenzia delle Entrate, nel limite di reddito di 4mila euro (o di 2.840,51 euro relativo agli altri familiari fiscalmente a carico) vanno computate anche le seguenti somme:
- reddito dei fabbricati assoggettato alla cedolare secca sulle locazioni;
- retribuzioni erogate da Enti e Organismi Internazionali, Rappresentanze diplomatiche e consolari, Missioni, Santa Sede, Enti gestiti direttamente da essa ed Enti Centrali della Chiesa Cattolica;
- quota esente dei redditi di lavoro dipendente prestato nelle zone di frontiera ed in altri Paesi limitrofi in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto lavorativo da soggetti residenti nel territorio dello Stato;
- reddito d’impresa o di lavoro autonomo assoggettato ad imposta sostitutiva in applicazione del regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità;
- reddito d’impresa o di lavoro autonomo assoggettato ad imposta sostitutiva in applicazione del regime forfetario per gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni.