Conto alla rovescia per il decreto attuativo sui crediti d’imposta 5.0. Il provvedimento in base ad anticipazioni di stampa è al vaglio della Corte dei Conti, ultimo passaggio prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e della conseguente entrata in vigore.
Si tratta, lo ricordiamo, del provvedimento applicativo del Piano Transizione 5.0 inserito nel dl 19/2024.
Piano Transizione 5.0
Prevede un credito d’imposta dal 35 al 45% per le imprese che investono in macchinari e software 5.0 che abilitino un risparmio energetico pari almeno al 3%, oppure al 5% riferito al singolo processo produttivo.
L’agevolazione è calibrata nel seguente modo: sale proporzionalmetne alla riduzione dei consumi, e scende invece con l’aumentare dellìinvestendo. La ratio è quella di premiare maggiormente le PMI che hanno una minor capacità di spesa.
Le imprese per utilizzare effettivamente gli incentivi devono aspettare il decreto attuativo attualmente in preparazione. La procedura prevede un iter relativamente complesso, con una serie di certificazioni ex ante ed ex post che attestino l’effettivo risparmio energetico.
Qui c’è una prima novità inserita nel decreto attuativo: i controlli spettano interamente al GSE, il gestore dei servizi enegretici. La norma originaria sostanzialmente lo prevedeva già, lasciando però una serie di prerogative all’Agenzia delle entrate che invece ora dovrà solo trasmettere al Mimit l’elenco delle imprese che hanno utilizzato l’agevolazione, con i relativi importi.
Il credito d’imposta 5.0
Il credito d’imposta è applicabile da tutte le tipologie di imprese, con una serie di eccezioni per esempio legate ai settori particolarmente inquinanti. Anche qui il decreto attuativo contiene una novità, riducendo i paletti per questa tipologia di aziende nel caso in cui abbiano parametri virtuosi sul fronte del risparmio energetico e della sostenibilità.
Fra le altre novità in vista, sono stati inseriti nuovi investimenti in macchinari per la produzione di energia pulita, prima non previsti. Ci sono semplificazioni sulle comunicazioni della procedura per avere accesso agli incentivi. E’ stata eliminata la possibilità di utilizzare l’incentivo nel 2024 anche per investimenti completati entro la fine di giugno 2025, per i quali è stata pagato un acconto di almeno il 50% entro la fine di quest’anno.
Per i dettagli sulle novità inserite è comunque opportuno attendere il provvedimento definitivo, ormai imminente. Il credito d’imposta 5.0, lo ricordiamo, spetta per le spese effettuate nel 2024 e nel 2025.
I macchinari e i software ammessi sono gli stessi già inseriti nel Piano 4.0, ai quali si sommano alcune nuove tipologie precisamente elencate nel dl 19/2024. Il credito d’imposta è così calibrato:
- risparmio energetico del 5%, oppure del 3% riferito all’intero sito produttivo: credito d’imposta del 35% fino a 2,5 milioni di euro, del 15% per la quota fra i 2,5 milioni di euro e i 10 milioni di euro, 5% per la parte fra 10 e 50 milioni di euro, limite massimo di costi ammissibili per impresa beneficiaria;
- riduzione dei consumi del 10%, oppure del 6% riferito alla struttura produttiva: credito d’imposta rispettivamente al 40, 20 e 10% per le tre fsace di investimento sopra riportate;
- riduzione dei consumi del 15% o, in alternativa, del 10% dell’intero impianto produttivo: l’agevolazine è rispettivamente al 45%, 25% e 15%.